Fratello asino
Il titolo di questo articolo non è francescano, piuttosto
direi: “stefaniano”. Ho aspettato 14 mesi per approdare alla mia missione amata
in Bolivia, e proprio alla fine di questa lunga attesa ho scoperto che la
gestazione di un asino arriva fino a 14 mesi. Mi sono così identificata con
questo animale così diffuso nell’altipiano andino e che adesso nutre la mia
profonda stima e simpatia.
Gli asini di Vilacaya e dintorni sono di taglia piccola; la
gente li usa per caricare legna, sacchi, e mai li cavalca. Alle volte li vedi
passare con due/tre sacchi di patate: 200 kg di peso! Capita al mattino di
svegliarsi con il “tenue” raglio di un asino che sta chiamando il suo padrone.
Ho proposto alle sorelle di prenderne uno come sveglia, ma mi hanno detto che
preferiscono il “bip bip” postmoderno di un volgare apparecchio elettronico…
che farci?
Se il bue è il trattore per arare, l’asino è il camion da
caricare. La differenza è che un bue vale molti soldi (3.000 pesos boliviani),
mentre un asino lo si compra a 200/300 boliviani. La cosa mi ha indignato
assai! Alla festa di Belén sono stati portati a branchi numerosi: nella fiera
attorno al Santuario c’è un bel commercio, anche di asini.
Ma se volete vedere in carne ed ossa l’espressione “carico
come un asino”, andate a Villazón, punto di frontiera con l’Argentina. Mentre
si aspetta di terminare l’interminabile pratica migratoria, alla destra dei
viaggiatori, su una passerella rialzata, passano in continuazione delle persone
che corrono avanti e indietro, caricando 3/4 sacchi di farina, o frutta, o
altre merci che provengono dall’Argentina. Rimaniamo senza parole, e un signore
dice: “Adesso per lo meno usano un carretto con le ruote: nel passato
caricavano tutto sulla povera schiena!”.
Dura la vita degli asini dell’altipiano: sia di quelli veri
a 4 zampe, sia delle povere persone scaricatrici di merci, caricate come asini.
a Villazòn... carichi come asini! |
Fratello asino
Reviewed by abconsolata
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