Guarda, vedi, tocca, annusa, gusta la missione!

Giovani, sport e cellulare


In questo anno dedicato a loro, vorrei spendere un ulteriore articolo parlando dei nostri giovani. Di loro si può dire molto, oggi vorrei soffermarmi su due aspetti che li contraddistinguono: l’amore allo sport e l’arrivo recente dello smartphone nelle loro vite.

Lo sport non ha rivali nelle loro vite: bisogna competervi contro e sapere che si perderà: sia proposte pastorali, sia il semplice e doveroso studio rimangono vinti contro lo sport. I ragazzi si alzano alle 5.30 per gli allenamenti, e alle volte continuano fino alle 21.30. Nelle riunioni di pastorale, è una continua lamentela degli agenti pastorali che non trovano nemmeno cinque minuti di tempo per il catechimo o altre iniziative ecclesiali.



Il governo ha lanciato da vari anni i Giochi Plurinazionali, tipo i giochi della gioventù che c’erano ai miei tempi e non so se continuino oggi. Evo Morales mette molta enfasi su questi giochi, anche se a volte tutto ciò va a scapito di uno studio accettabile nelle scuole. I maligni dicono che lo fa apposta per avere degli ignoranti nella mano...

Mi capita di pensarlo anch’io, però allo stesso tempo sento che culturalmente e socialmente lo sport è importante, e a volte è l’unico divertimento della gente, giovane e adulta. Qui non ci sono bar o luoghi di ritrovo: l’unico punto di incontro è il campetto, e negli ultimi 6/7 anni Evo ha fatto costruire tettoie con piccoli spalti e un campetto in cemento per calcetto e basket in quasi tutte le comunità, anche se piccole.

Venerdì 18 maggio, la scuola di Vilacaya ci ha chiesto una benedizione speciale per i ragazzi che andavano ai Giochi Plurinazionali. Naturalmente, abbiamo accettato, facendo le cose abbastanza solenni. I giovani erano super contenti. Alcuni hanno filmato tutto con il cellulare. Già, il cellulare. 



Lo smartphone è una realtà recente che si è diffusa velocemente. Adesso anche i giovani con minori possibilitò economiche ne hanno uno, alle volte di seconda mano, alle volte... non voglio pensare dove l’hanno comprato...

Ma se si allenano dalle 5.30 della mattina alle 21.30 di sera, quando usano il cellulare? Nelle ore restanti, cioè di notte. Alle volte Whatsapp spiffera che l’ultimo accesso è stato alle 3.30... sinceramente, io che sono sempre stata una morta di sonno, non capisco come facciano a sopravvivere. E questo stile vale anche per gli adulti, che passano le notti in bianco, attratti dal nuovo apparato...



E’ ancora presto per dire come l’uso del cellulare influirà sulle nuove generazioni, e anche sulle meno nuove. Alcuni parlano di uno strumento nocivo che allontanerà i giovani dalla propria cultura originaria. La storia insegna che molte volte i popoli indigeni hanno saputo usare le nuove teconologie (in tutti i campi) portate dagli occidentali per il bene e la prosperità del gruppo. Un esemio leggendario: l’introduzione del cavallo che per gli indiani degli Stati Uniti è stato da subito un aiuto grandissimo, così come l’aratro per gli andini. E arrivando più vicino a noi, l’uso dei computer e dei mezzi di comunicazione sono strumenti potenti che permettono alle minorie etniche di rivendicare diritti e far risuonare nel mondo intero le situazioni di difficoltà e ingiustizia che soffrono. Per ora, il cellulare serve per foto, video, musica, Facebook e Whatsapp. Domani si vedrà.

Giovani, sport e cellulare Giovani, sport e cellulare Reviewed by abconsolata on 01:30 Rating: 5

Nessun commento:

ads
Powered by Blogger.