Atterraggio in Vilacaya
Arriviamo in Vilacaya alle cinque della
mattina, con un ritardo colossale: la gente ci aveva aspettate il pomeriggio
anteriore, ma è il silenzio, il freddo avvolgenti e la luna argentea che ci
danno il benvenuto. Meglio così: entriamo in punta di piedi in questa realtà, e
speriamo di continuare così.
Ci ritroviamo in un villaggio in movimento e
particolarmente popolato, con una massiccia presenza di vilacayani immigrati
che ritornano fedelmente ogni anno alla festa patronale. Entriamo nella chiesa,
Gabriella ed io, e ci troviamo con molta gente intenta a preparare la
portantina della Vergine della Candelora.
Arriviamo in Vilacaya all’inizio della festa
patronale, e i nostri occhi, orecchie, nasi hanno già il loro bel da fare a
registrare nuove esperienze, nuovi suoni, nuovi profumi. La gente è molto
accogliente, sono felici che le suore siano venute per restare, i vilacayani si
sentono un paese abbandonato. La cosa mi dà quasi i brividi: con – solare
significa letteralmente stare con chi è solo.
prima colazione in Vilacaya |
In pochi giorni abbiamo già incontrato varie
persone anche delle comunità circostanti: viaggiano una, due, fino a tre ore
per venire al paese. Le autorità tradizionali arrivano alle celebrazioni con i
bastoni, simboli dell’autorità. Molte sono donne, con occhi profondi e
penetranti. La domenica, dopo la celebrazione della Parola, il Corregidor (una
specie di sindaco del luogo) ci invita alla riunione con le autorità locali
presenti (si incontrano settimanalmente per trattare temi delle comunità) che
ci danno il benvenuto in castellano, e alcuni in quechua. Anche il padre Mario,
nella Messa centrale della festa, recita la preghiera eucaristica in quechua.
E’ urgente uno studio della lingua!
Un altro episodio colmo di sensazioni è stato
l’andare al mercato settimanale di Belén. In Vilacaya non si trova quasi nulla,
bisogna muoversi il sabato al grande mercato a 20 km circa da casa nostra. E’
una botta di colori, con le donne che caricano nei suoi aguayos la spesa.
Bellissime quelle che si muovono con il carretto pieno di spezie di tutti i
colori. Ci rendiamo conto che la gente alza i prezzi per le suore straniere…
speriamo che con il tempo possiamo trovare un buon accordo tra l’affare loro e
la convenienza nostra!
una scena del mercato |
Atterraggio in Vilacaya
Reviewed by abconsolata
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