Come profumo di incenso
A me non piacciono le feste, chi mi conosce lo
sa bene. Eppure l’atto del festeggiare è stato oggetto del mio studio
antropologico, per la tesi di laurea, e sarà per questo, o per qualche altro
motivo, mi ritrovo con un occhio particolarmente attento al momento festivo.
Nel mondo andino l’incenso si usa in momenti
di purificazione e penitenza, oppure in segno di adorazione. Il suo profumo
diventa caratteristico della preghiera, così come le nuvole di fumo che si
alzano copiose, sia nella preghiera personale che comunitaria.
Ed ecco, arriviamo a Vilacaya esattamente il
giorno in cui inizia la festa patronale. Di elementi che catturano la mia
attenzione ce ne sono parecchi, sicuramente l’incenso è quello che più mi è
piaciuto.
La gente ha posto un braciere di medie
dimensioni ai piedi della Madonna, e un vasetto di vetro con l’incenso. Tutti
si avvicinano alla statua, e offrono incenso in segno di venerazione: alzano il
braciere, soffiano in modo che il fumo raggiunga la Madonna, e ripetono il
gesto varie volte.
la parrocchia di Vilacaya alle prime luci dell'alba |
Anche durante la processione c’è sempre una
persona che porta il braciere vicino alla statua. E la cosa che più mi ha
colpito è stato il fatto che, finita la festa, un buon gruppo di persone è
venuta per riporre la Madonna nella nicchia dell’altare, e mentre tutti
lavoravamo per mettere a posto la chiesa, di nuovo è riapparso il braciere e
l’incenso, che ha invaso tutto l’ambiente.
l'incontro della Madonna con Gesù Bambino |
Anche noi sorelle abbiamo iniziato ad usarlo
nelle nostre celebrazioni e, ovviamente, nei momenti di preghiera comunitari.
Che tutte le preghiere alla Madonna rivolte
durante la festa, salgano copiose come l’incenso al Dio della Vita…
Come profumo di incenso
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