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Consolata: pellegrina al nostro fianco


La prima novena e la prima festa della Consolata vissuta in Vilacaya è stata del tutto speciale, con la presenza dell’icona della Consolata Pellegrina, che anni fa ha girato l’Argentina,è passata in Poopó (Oruro-Bolivia)  in visita dei suoi figli, e che negli ultimi anni è rimasta in casa Regionale, sempre presente alle feste significative. Suor Joan ce l’ha portata in occasione della sua visita ad inizio giugno; a differenza dei pellegrinaggi ben organizzati, con un’agenda calcolata al secondo, la Consolata Pellegrina si è semplicemente messa al nostro fianco, assecondando la nostra di agenda, colma di incontri.

la Consolata con i religiosi della diocesi di Potosì
Il primo luogo che ha visitato è stata la comunità di Santa Ana, una delle più piccole del nostro cantone, e una delle vittime illustri dello spopolamento tremendo della zona, che mette in serio pericolo la antica scuola (fondata dallo stesso Padre Zampa, ideatore delle Scuole di Cristo), che conta ormai solo 5 alunni. Pochi giorni prima il Curaqa, l’autorità tradizionale, è morto improvvisamente a 46 anni. La Consolata si è subito mostrata come Madonna della Consolazione per la comunità e la famiglia in lutto. Uno dei bimbi della scuoletta, al termine della celebrazione,  si è avvicinato e mi ha chiesto: “Lascia la Madonnina qui da noi, per favore…” Ovviamente, la risposta è stata “no”, perché la Madonna deve visitare altri luoghi, ma dentro di me ho pensato che sarebbe stato bello lasciarla in questa piccola comunità di contadini: sicuramente Maria di Nazareth si sarebbe trovata come a casa sua.

la Consolata in visita a Santa Ana
La Consolata Pellegrina ha incontrato molti giovani e ragazzi, accompagnandoci nelle nostre visite a scuole e collegi. In Caiza D, nell’internado che ospita le studenti, ha suscitato molto interesse, soprattutto per il suo nome: Vergine della Consolazione. In questo gruppo umano formato da 120 ragazze, dai 9 ai 19 anni, c’è molta vita, ci sono molte storie, alcune delle quali non tanto facili, che necessitano di molta consolazione…
Durante la Novena si è svolto anche l’incontro dei religiosi della diocesi di Potosí, ospitati nella nostra casa. Eravamo 15, di diverse congregazioni. La Consolata è stata il nostro “biglietto da visita” per presentarci alle altre comunità, che ancora non ci conoscono bene. 

La Consolata con le ragazze di Caiza
Pur di stare insieme a noi, sue missionarie, la Consolata Pellegrina è rimasta tutto il giorno in una borsa, quando siamo andate a Chimola, la comunità più distante del cantone di Vilacaya! Avevamo pensato di celebrare la Liturgia della Parola e presentarla alla gente, ma non è stato possibile. Però non possiamo dire che la Madonna non ha visitato la comunità, sicuramente l’ha benedetta come una buona Madre.
Il giorno della Consolata, il 20 di giugno, è coinciso con la festa della scuola di Pajchilla, comunità a 5 km circa da Vilacaya, che come Santa Ana ha sofferto molto la “fuga” alla città. Eloy, un leader di Pajchilla, non può trattenere le lacrime, quando parla alla sua comunità.
Finita la novena, conclusa anche la festa, la Consolata Pellegrina ora si trova nella nostra cappella, in uno splendido aguayo che suor Emma ha disposto artisticamente. Ma non penso che la Madonna voglia restare lì: molto probabilmente vorrà continuare a viaggiare e incontrare gente insieme a noi, come una fedele compagna di missione, pellegrina al nostro fianco…

A Pajchilla, in mezzo a splendidi aguayos e fullos
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