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La prima "nostra": Vera Cruz e Pajchilla


Nonostante i ripetuti inviti delle comunità per la Quaresima, essendo nuove nuove abbiamo sempre aspettato la disponibilità di Padre Mario, il nostro parroco, per poter essere presentate (in quechua, soprattutto, perché la gente della campagna alle volte non sa il castellano) e anche per conoscere la strada per arrivarci.
Le comunità di Vera Cruz e Pajchilla avevano richiesto con insistenza la celebrazione in preparazione alla Pasqua. P. Mario ha detto sì, ma poi si è tirato indietro, sommerso dalle infinite richieste delle varie comunità. 

la chiesa di Vera Cruz
E così, abbiamo trovato un buon sistema: siccome Vera Cruz e Pajchilla sono vicine, due signori delle rispettive comunità sono venuti a piedi fino a Vilacaya, e con loro ci siamo mosse – suor Susan ed io - per raggiungere le nostre mete.
In Vera Cruz la chiesa preoccupa la comunità, perché ha bisogno di ristrutturazione. E’ circondata da un muro, usanza abbastanza diffusa della zona, e al suo interno vi sono varie croci addobbate: qui il patrono è il Signore della Croce.
Dopo la celebrazione  della Parola, con le wataqaminas che cantano, si fa una breve processione, portando le palme (recentemente benedette: era il mercoledì santo), il crocifisso e incensando entrambi ad ogni angolo del muro perimetrale.

processione e incenso in Vera Cruz, con la croce e le palme
Una scena commovente ci ha sorprese: alla fine della preghiera, le donne sono venute ciascuna con 4-5 pannocchie di mais nel grembiule, riempiendoci la jeep della loro generosità.

Ci siamo quindi spostate a Pajchilla, non molto distante, anche se per attraversare il fiume (asciutto) abbiamo dovuto faticare, per riuscire a superare il terreno accidentato. Anche lì le wataqaminas ci aspettavano pregando e cantando. Una comunità viva, anche se preoccupata per lo spopolamento e per il tempo inclemente: aveva appena gelato, compromettendo il raccolto di mais e fave.

la comunità di Pajchilla, durante la celebrazione
L’autorità tradizionale di Pajchilla era un catechista, ai tempi di P. Adrian, il parroco che ha lasciato il segno da queste parti. Ci dice che raduna la comunità per la preghiera, penso che su di lui possiamo contare per riprendere il discorso degli animatori cristiani di ogni comunità. CI ritroviamo infatti con molte comunità che hanno bisogno di catechisti per i ragazzi, ma praticamente in tutta la parrocchia (e in tutta la vicaria della zona centro) non esistono.
Per questo sogniamo che il centro pastorale, chiuso ormai da tanti anni, possa rivivere, anche se attualmente le comunità sono piccole, popolate da nonni e da nipoti, mentre le forze vive se ne sono andate in Argentina o a Santa Cruz per trovare lavoro…
La nostra prima visita alla comunità, senza l’appoggio di P. Mario, è stata entusiasmante, anche se ci rendiamo conto che, non sapendo il quechua, arriviamo poco alla gente. Poco per volta, ci arriveremo!

suor Susan anima la celebrazione

La prima "nostra": Vera Cruz e Pajchilla La prima "nostra": Vera Cruz e Pajchilla Reviewed by abconsolata on 01:00 Rating: 5

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