Italia ai raggi X
Un ingrediente della vita missionaria è, senza dubbio,
l’andare; ma l’esperienza del tornare è molto forte per chi, come me e molti
altri missionari, manca dal proprio paese per alcuni anni.
Scrivo questo articolo per riflettere “a voce alta”, e, se
volete, leggendolo potete vedervi con gli occhi di un’italiana ormai straniera.
Atterro a Fiumicino nella mattina del 10 dicembre 2014: il
tempo di scendere, presentare i documenti e ritirare le valigie, che già il
sole sorge, e l’alba ci accompagna nel nostro viaggio verso casa. Non è la
prima volta che ritorno in Italia, ma mai mi è successo di rivedere tutto come
l’ho lasciato; mi spiego meglio: alcuni anni fa, ritornando a casa, mi
ritrovavo delle nuove case, aree edificate di recente, ma questa volta le
“novità” erano (quasi) assenti. Un segno visibile della crisi economica che si
prolunga, e che mi ha colpito in una maniera particolare.
il Monviso con il suo poncho bianco mi accoglie nella terra natale |
Ma la famigerata crisi ha anche altre conseguenze, e non
tutte sono negative. In televisione sento parlare molto di fede e di valori:
sarà l’ “effetto Francesco”, e forse
anche un ritorno alla realtà, dopo le frivolezze di un tempo di vacche grasse
che sembrava non finire mai. Finito il “sur plus”, ci si concentra
sull’essenziale. Sento parlare anche molto di solidarietà e sensibilità verso
le vittime della crisi: le sorelle che qui in Italia lavorano nel sociale
raccontano tante storie di quotidiana carità.
E’ vero, c’è anche una tensione latente che fa un po’ più
difficili i rapporti tra le persone, anche se il Whatsapp acchiappa tutte le
età, e non si può fare a meno di messaggiare e fotografare per poi condividere
ogni attimo anche visivamente ai propri contatti...
Un'Italia diversa, ma un paese che dimostra tutte le sue belle risorse umane anche in questo tempo un po' difficile
Italia ai raggi X
Reviewed by abconsolata
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