Acque calde
Il paesaggio andino appare austero e quasi povero: poca
vegetazione, per molti mesi all’anno è brullo e il colore dominante è il
marrone. Ci sono, però scorci di paesaggio mozzafiato, con i giochi di colore
creati dalle pietre di diversi colori, in contrasto al cielo azzurro. La sua
ricchezza si nasconde nelle viscere della terra: una quantità grandissima di
minerali e un miracolo della natura, che affiora dal sotto suolo: le acque
calde.
con mia mamma, davanti a una cascatella bollente (vedi i fumi) |
Ci sono centri termali in numerosi posti dell’altipiano:
solo attorno a Potosí ci sono i più rinomati Chaquí Baños e Miraflores (in cui
stanno pensando a un grandioso progetto di un parco acquatico), a 12 km da
Caiza (nostro comune vicino) un poco conosciuto centro “Aguas Calientes” e
chissà quanti altri. Chi fa il tour del Salar di Uyuni, può arrivare a 5000 m
di altitudine, avere il coraggio di spogliarsi con la temperatura sotto zero, e
immergersi in magnifiche acque calde che danno al corpo una sensazione unica.
le piscine di Miraflores, alle porte di Potosì: c'è un progetto ambizioso, che prevede costruire il parco acquatico più grande in Bolivia, dopo quello di Santa Cruz |
Anche a Poopó, dove come Missionarie della Consolata siamo
state per 25 anni, ci sono acque
termali: i minatori si fanno il bagno prima di
entrare nella miniera e quando ne escono. La gente comune va alle terme con una
certa frequenza, non è solo una trovata turistica, anche se l’economia di
consumo ha introdotto infrastrutture per il divertimento delle famiglie.
Le acque termali fanno parte del popolo quechua da sempre,
sono incorporate nel suo DNA. Hanno le caratteristiche della sua gente:
all’ apparenza si tratta di gente semplice e umile, ma che nasconde un tesoro
grande di sapienza e conoscenze ancestrali, così come l’acqua calda, che sgorga
in mezzo a un paesaggio austero, ma che parla delle grandi ricchezze del
sottosuolo dell’altipiano.
le acque calde a 5000 metri di altezza, nel sud di Potosì |
Acque calde
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