Cochabamba
E’ quasi impossibile, in un discorso generale sulla Bolivia,
che non compaia un riferimento alla città di Cochabamba. Non è la capitale del
paese (l’onore spetta a Sucre), né la sede del governo (che si trova in La
Paz), eppure Cochabamba ha un’importanza notevole per la Bolivia. Alla radio
ogni tanto ci sono messaggi pubblicitari che definiscono la città come il cuore
della Bolivia, ed è vero geograficamente: Cocha, come la chiamano gli autisti
che richiamano i passeggeri, è il centro geografico della nazione. Quando si
arriva alla città, si vedono da una parte i rilievi andini, dall’altra una
vegetazione decisamente tropicale e un clima caldo, ma non esagerato, ed umido.
E’ la città dell’eterna primavera (ma per noi andini che arriviamo da Potosí,
sembra più estate che mezza stagione!).
la Cattedrale di Cochabamba |
Un centro urbano che si situa a metà strada tra l’altipiano
e la selva del Chapare, zona produttrice di coca, Cochabamba soffre la scarsità
di acqua tipica dell’altipiano (anche a causa del sovraffollamento) ma presenta
una vegetazione tropicale, come mi ricordano gli alberi fioriti che
abbelliscono i giardini un po’ ovunque.
Alla stazione dei bus troviamo tutte le insegne in
castellano e rigorosamente anche in quechua, le donne portano il loro aguayo
colorato sulle spalle e indossano una gonna a pieghe decisamente corta, messa a
confronto con le potosine (che ce l’hanno fin sotto il ginocchio) e le paceñe
(la cui gonna arriva fino alla caviglia).
Amici potosini residenti in Cochabamba per lavoro ci avevano
raccontato allarmati la presenza in città dei fabbricanti di droga, la cui
produzione, ahimè, cresce sempre più. Anche se il consumo di droga non tocca
per il momento i giovani, il cui potere d’acquisto è limitato, certamente ha
ricadute sull’economia: il flusso di denaro del narcotraffico induce al
riciclaggio di denaro sporco, alla crescita dei prezzi su molti generi di
consumo, poiché il potere acquisitivo aumenta, soprattutto su certi prodotti.
la piazza principale, a cui si affaccia la Cattedrale |
L’impressione che ci ha fatto, è di una città a grande
velocità, come lo sono i grandi centri urbani, nella quale convivono l’executive
in giacca e cravatta e il mendicante cencioso, una marea di negozi di tutti i
generi, un traffico cittadino sostenuto tutto il santo giorno.
Al mercatino di prodotti artigianali, è facile trovare stole
per sacerdoti e foderi per la Bibbia in aguayo: in Cochabamba risiedono i
seminaristi diocesani e i religiosi, che studiano teologia all’università, ci
sono quindi molte case religiose, soprattutto per i giovani in formazione, ed è
sede della Conferenza Episcopale Boliviana. Comunemente Cochabamba è chiamata
il Vaticano della Bolivia, proprio per la presenza massiccia della Chiesa
cattolica, un po’ come Roma che soffre il sovraffollamento di prelati… Meglio
stare in Potosí, dove lavoro ce n’è per tutti e sempre avanza!
alberi fioriti abbelliscono molti giardini della città |
Cochabamba
Reviewed by abconsolata
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