Hermanita Irene sull'Altipiano
Uvila: una manciata di case sparse sulle montagne. La strada che porta alla
scuola si snoda tra pianori e scarpate, in un bellissimo paesaggio dall´orizzonte
sconfinato. E silenzio... il silenzio delle Ande che ti invita all´armonia
e alla comunione profonda con la
Pachamana, la natura sobria e forte che ai 3.000 metri e più, richiama all´essenzialità
e all´interiorità.
Qua e là greggi numerosi di caprette e pecore, con i fedeli cani pastori che abbaiano senza sosta se per caso tu osi avvicinarti. I bambini, fin dagli 8 o 9 anni, sono pastorelli fidati, disposti anche a rischiare pur di salvare gli agnelli dai lupi che di tanto in tanto si avvicinano.
Qua e là greggi numerosi di caprette e pecore, con i fedeli cani pastori che abbaiano senza sosta se per caso tu osi avvicinarti. I bambini, fin dagli 8 o 9 anni, sono pastorelli fidati, disposti anche a rischiare pur di salvare gli agnelli dai lupi che di tanto in tanto si avvicinano.
Quando giungi alla scuola ti senti avvolta dalla gioia espressiva dei bambini che accolgono chiunque giunga lassù con gesti di affetto e amicizia. Le mamme giungono silenziose con i piccoli avvolti nei bellissimi aguayos, la tela che, sulle loro spalle, porta il carico prezioso. Spiccano i colori del variopinto aguayo, intessuto secondo la creatività delle diverse province della Bolivia; una nota di vivaci colori sulla tonalità ocra della terra che solo nei tre mesi delle piogge si veste di verde.
Oggi a Uvila è festa: inizia a prendere corpo un sogno a lungo accarezzato dal Direttore e dai Professori della scuoletta di montagna che, vedendo i loro alunni percorrere da 2 a 14 km ogni giorno per poter studiare, han deciso di organizzare un piccolo internato. Dopo aver bussato, invano, alle porte delle diverse entità educative della Provincia, sono venuti a Vilacaya, per esporre a noi il progetto. Come non cercare di aiutare una comunità che vuole educare e formare i propri ragazzi? Ed allora... eccoci qui!
Già li conosciamo questi bambini e bambine dal sorriso accattivante e dagli occhi neri tanto, tanto espressivi e gioiosi! Ci stringono la mano con affetto e ci invitano a conoscere quello che già chiamano il nostro internato. Son due stanzette, una per i bambini e l’altra per le bambine, allestita alla meglio sì, ma con tanto amore! Prima dormivano per terra, su una stuoia, tessuta al telaio dalle mamme, ma in inverno le temperature raggiungono anche i 16 sotto zero ed allora abbiamo potuto provvedere ai materassi, coperte e alcuni letti a castello.
Davvero ti commuove vedere con che gioia ognuno si siede sul proprio
lettino ed esprime la sua gratitudine!
Chiediamo al direttore se han già dato un nome all´internato. “Non ancora. Avete un suggerimento?” ci risponde. Uno sguardo d´intesa tra noi sorelle e... “Hermanita Irene” è la pronta risposta che nasce dai nostri cuori colmi di gioia per la recente beatificazione.
Un libro, qualche immaginetta e... la Hermanita
Irene è subito di casa a Uvila! Guardano con curiosità quel viso di Hermanita, dal sorriso buono e dallo
sguardo gioioso. Vogliono conoscere chi è questa Hermanita e imparare a
pregare per chiedere la sua benedizione.
Un famoso pittore di Potosì dipinge il suo ritratto: è bellissimo e i
bambini lo accolgono festosi; tra il battimani gioioso la Hermanita Irene entra nella stanza delle ragazze e d´ora in poi è
per ciascuna di loro la Sorella colma d´amore che ne accompagna il cammino..
Suor Joan Agnes Matimu, che si prepara a rientrare in Kenya per una nuova Missione, presenta al Direttore una proposta: scrivere una letterina alla Hermanita Irene e lei la porterà a Nyeri, proprio alla Tomba della Beata. Con gioia è accettata l´idea. Dopo qualche giorno il Prof. Gabriel Ramos visiterà Vilacaya e porterà a noi la lettera.
Ma qual è stata la nostra sorpresa! Ogni ragazzo/a ha voluto scrivere la
propria lettera perché ormai la Hermanita
Irene é parte del cammino di Uvila, è sostegno e guida per questi bambini
che, con tanti sogni nel cuore, si affidano alla sua protezione. Hanno tanti
desideri... vorrebbero poter continuare a studiare, poter frequentare le medie
superiori, avere un futuro migliore... vorrebbero... vorrebbero... e intanto
ognuno scrive con fiducia e speranza la propria letterina. Sanno che in Cielo
la Hermanita Irene prega per loro e
li ama, così come ha amato i suoi ragazzi
de Ghekondi, e lei custodirà in cuore i segreti che ciascuno ha confidato.
Il venerdì 30 di ottobre, ultimo giorno della settimana di scuola, hanno celebrato con canti, preghiere e una processione organizzata tra di loro, la Protettrice dell´Internato e poi, il sabato 31 i responsabili della scuola si son presi l´impegno, per turno, di mantenere accese le candele davanti al bellissimo ritratto della Hermanita Irene.
Il venerdì 30 di ottobre, ultimo giorno della settimana di scuola, hanno celebrato con canti, preghiere e una processione organizzata tra di loro, la Protettrice dell´Internato e poi, il sabato 31 i responsabili della scuola si son presi l´impegno, per turno, di mantenere accese le candele davanti al bellissimo ritratto della Hermanita Irene.
Vi assicuro che commuove veder la fede della nostra gente e la fiducia che
oggi ripongono nell´intercessione della Hermanita
Irene. Guardandola sorridere, quante volte le sussurro: che gioia averti
qui, sull´Altipiano andino, con noi, Hermanita Irene! Grazie per esser giunta
fin quassù, grazie per la tua protezione e l´esempio di gioiosa donazione missionaria,
senza misura e senza condizioni, che tuttora ci doni! Aiutaci ad essere, almeno
un poco, come te...
Suor Gabriella
Hermanita Irene sull'Altipiano
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