Tutti vedranno la sua Luce
Nell'Istituto delle Missionarie della Consolata, l'Epifania è da sempre una festa molto sentita e molto celebrata, con dei risvolti simpatici che superano i confini e le culture, per cui l'italianissima Befana diventa una figura familiare anche alle sorelle di altri continenti, magari accanto ai tre Re Magi. Ma non è certo per la tradizione della strega "con le scarpe tutte rotte" che festeggiamo il 6 gennaio, piuttosto per il mistero che la liturgia sapientemente ci fa contemplare: Dio si rivela ai pagani, tutti i popoli vedranno la sua luce.
La luce, per sua natura, si diffonde e raggiunge chiunque e qualsiasi cosa. Nel cuore di una missionaria c'è il desiderio di essere come questa luce: di andare ovunque, soprattutto dove c'è qualcuno che non conosce ancora Gesù. Era l'ardore che dava il coraggio di lasciare tutto e tutti alle prime Sorelle, che partivano per non più tornare (per molte è stato proprio così!). Ma perché questo slancio? Quando ti capita una cosa bella, la condividi. Ma quando ti imbatti in Gesù, che dà un senso alla tua vita, allora inviti tutti a questo incontro meraviglioso.
Oggi come ieri, magari usando terminologie differenti, però con la stessa sostanza: la passione per l'annuncio della cosa più bella che ci è capitata nella nostra vita. Alle volte si discute sul fatto della libertà religiosa, del fatto che le religioni sono tutte uguali, ma il significato della missione e dell'annuncio sta in un incontro, una persona, un cuore colmo di questa presenza e della gioia che gli dà. Quando siamo appassionati di qualcosa, anche semplicemente di un hobby, è naturale che ne parliamo, lo condividiamo con amici e conoscenti. E oggi giorno, con i Social Media, non ci capita di fotografare e condividere le cose più quotidiane, ma che destano il nostro interesse o simpatia?
La luce, per sua natura, si diffonde e raggiunge chiunque e qualsiasi cosa. Nel cuore di una missionaria c'è il desiderio di essere come questa luce: di andare ovunque, soprattutto dove c'è qualcuno che non conosce ancora Gesù. Era l'ardore che dava il coraggio di lasciare tutto e tutti alle prime Sorelle, che partivano per non più tornare (per molte è stato proprio così!). Ma perché questo slancio? Quando ti capita una cosa bella, la condividi. Ma quando ti imbatti in Gesù, che dà un senso alla tua vita, allora inviti tutti a questo incontro meraviglioso.
Oggi come ieri, magari usando terminologie differenti, però con la stessa sostanza: la passione per l'annuncio della cosa più bella che ci è capitata nella nostra vita. Alle volte si discute sul fatto della libertà religiosa, del fatto che le religioni sono tutte uguali, ma il significato della missione e dell'annuncio sta in un incontro, una persona, un cuore colmo di questa presenza e della gioia che gli dà. Quando siamo appassionati di qualcosa, anche semplicemente di un hobby, è naturale che ne parliamo, lo condividiamo con amici e conoscenti. E oggi giorno, con i Social Media, non ci capita di fotografare e condividere le cose più quotidiane, ma che destano il nostro interesse o simpatia?
"Sarebbe stato inutile che il Signore fosse nato e non si
fosse manifestato; l'importante è che si sia fatto conoscere, si sia fatto
sentire. Il Signore non nacque solo per la Giudea, per quel buco, ma per tutto
il mondo, ed è per mezzo dei Re Magi che si è manifestato. In modo particolare l'Epifania è nostra festa; non si
farà mai abbastanza con solennità.
Tutti videro la stella, ma solo tre la seguirono. La
stella è un segno della grazia di Dio. Quante stelle manda il Signore e non se
ne fa caso, oppure si rimane lì indecisi; non sono che mezze velleità.
Ringraziate il Signore che è nato per tutti e, come per
mezzo di un Angelo ha chiamato i pastori, così per mezzo della stella ha
chiamato i Re Magi. Ringraziate del dono della fede per noi e per gli altri,
massime per laggiù che ora incominciano a produrre". (Beato Giuseppe Allamano)
Ad inizio del XX secolo, i missionari e le missionarie della Consolata hanno fatto conoscere Gesù in Kenya, che oggi vanta una Chiesa vivissima che poco per volta si apre a sua volta all'annuncio del Vangelo. Ed eccoci di nuovo - cento anni dopo - a fare di nuovo le valigie, non perché siamo dei vagabondi, né dei nomadi: semplicemente perché seguiamo la Luce, che è Gesù stesso, riflettendo un suo raggio con la nostra vita, e farlo conoscere a chi ancora non lo ha incontrato.
E allora... pronte per l' Asia! Ognuna sognando la sua missione del cuore, ma sempre disponibili ad andare o rimanere, lì dove ci viene proposto...
Tutti vedranno la sua Luce
Reviewed by abconsolata
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BRAVA E GRAZIE! Cariños.
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