La farmacia in giardino
Suor Ana María, religiosa spagnola delle Figlie di Gesù, è
stata una testimone entusiasta della missione in Vilacaya, luogo in cui ha
vissuto 18 anni, e penso che la scelta di questo paese piccolo, sperduto e
spopolato, da parte delle Missionarie della Consolata, sia stata influenzata
anche dalla passione con cui Ana María ha raccontato la sua esperienza qui.
In questo momento vive in Potosí, con un’altra sorella
spagnola e due juniores boliviane molto in gamba. La prima volta è arrivata in
Vilacaya di sorpresa, il martedì grasso, gettando coriandoli e festeggiando
così il carnevale, insieme a tutta la sua comunità. Eravamo rimaste d’accordo
che sarebbe venuta alcuni giorni per condividere un po’ la sua esperienza qui,
e così è stato: suor Ana María ha passato un fine settimana con noi, e
nonostante molti impegni imprevisti, abbiamo trovato il tempo anche per parlare
molto, o meglio: per lasciarla parlare, cosa che fa con molta facilità.
A caccia di medicine... nel prato |
Tra le mille cose condivise, suor Ana María ci ha introdotto
nel mondo affascinante della medicina naturale. E così, abbiamo scoperto che
molte erbacce che ricoprono il giardino sono in realtà delle medicine
efficienti: “questa erbetta serve per la pressione alta… quest’altra serve per
l’intestino… questa è molto buona per la tosse…”
Dapprima ci limitiamo alle erbe del giardino, poi nel
pomeriggio spaziamo per i campi non lontani da casa nostra, fino ad
arrampicarci e rimanere circondate dalle spine, (caratteristiche di molte
piante del luogo). Passando, Ana María commenta: “Oh, qui era tutto coltivato,
adesso è abbandonato…”. I fiori gialli, che mi piacciono tanto, presenti un po’
ovunque, hanno preso il posto del mais, delle fave…
Nei molti anni passati a Vilacaya, suor Ana María ha salvato
molte vite, con la sua professione di medico rurale, e lo ha fatto molte volte
usando questa farmacia da giardino. La domenica andiamo a Otavi per la Messa.
Alla fine della celebrazione, si avvicina una donna, che parla solo quechua.
Chiede di poter specchiarsi al fondo del calice, e Ana María glielo permette,
dandole la benedizione sul capo varie volte. La donna non sta bene di salute, e
il curandero del suo villaggio, molto lontano da Otavi, le ha detto di
specchiarsi nel calice.
la "sanguinaria" che non è una pianta carnivora, piuttosto una medicina che purifica il sangue |
“Io glielo lascio fare: questa gente non può accedere al
medico, né allo psicologo: hanno solo il curandero, e la fede che sicuramente
ha, la aiuterà a guarire”. Prima di lasciarla, però, le dà la sua ricetta: bere
una tisana di quattro o cinque erbe tre volte al giorno.
La medicina naturale è una benedizione per la nostra gente,
che non ha i soldi per comprarsi le pasticche prodotte dalle case
farmaceutiche. Mi viene in mente la signora Antonia che, cadendo, si è rotta
una spalla. L’infermiera ci ha chiesto per favore di portarla con la jeep fino
a Tres Cruces, dove ci sono pulmini che continuamente vanno a Potosí. Era molto
sofferente, ed ogni tanto diceva: “Dove trovo i soldi per pagare? Dove trovo i
soldi per pagare?”
Povera gente, che non può permettersi di farsi male… Ma il
Creatore ha nascosto in ogni pianta una proprietà benefica, basta saperla
scoprire e utilizzare. Parola di suor Ana María.
La farmacia in giardino
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