Dal Belgio con passione
Quando si arriva al centro pastorale El Molino, a pochi
kilometri dalla città di Potosí, ci sono tante cose che colpiscono: la bellezza
del paesaggio, dell’antica casa coloniale, e poi un giardino che ti lascia
senza parole: prato inglese e fiori coloratissimi, sembra proprio di stare in
una villa in nord Europa. Non passano molti minuti dall’ingresso al Centro, ed
ecco che arriva una donna anziana, con i capelli bianchi e lo scatto di una
ventenne: la chiamano Señorita Mia, parla un perfetto castellano, ma la
caratteristica erre e certi suoni nasali tradiscono la sua origine francofona.
Lia è una laica consacrata belga che ormai da quasi 50 anni risiede nella
Diocesi di Potosí. Insieme a P. Carlos, anch’egli belga, dirige questo
meraviglioso centro pastorale e formano i catechisti della vasta zona di
Tarapaya. A El Molino ci andiamo, come operatori pastorali della Zona Centro,
tre volte all’anno per la nostra formazione e coordinazione. La Señorita Mia si
distingue per un’attenzione particolare per ogni ospite: la sua accoglienza è
superlativa e lo spirito di servizio alla Chiesa Potosina è ammirabile.
scorcio del giardino de El Molino e delle costruzioni del Centro Pastorale |
La scorsa settimana vi parlavo del Gigante Caiza, anch’esso
opera di due missionari del Belgio: Padre Santiago Mesters e la Señorita Lya
Clays. Se Mia e Carlos si sono dedicati tutta la vita alla pastorale, la
“coppia” di missionari in Caiza si è buttata a capofitto nell’educazione. Lya
era un’insegnante di scuola elementare in Belgio, ed ha continuato come
insegnante e direttrice didattica in Bolivia, adottando un sistema educativo
molto esigente ma con grandi risultati. Per anni i diplomati di Caiza erano
ricercatissimi come impiegati ad alti livelli, ed ancora oggi sono tra i
migliori alunni del Dipartimento di Potosí (e non solo). Per questo vedi
l’articolo della settimana scorsa: “Il Gigante Caiza”.
il cortile del Collegio Paolo VI di Caiza il cui motto è: "Fede, Patria, Studio" |
Mia, Lia e… un’altra Lia: la terza religiosa belga che ha
lavorato nella diocesi di Potosí ha lo stesso nome della Clays (curiosamente le
tre consacrate hanno dei nomi molto assonanti, quasi come “Qui Quo Qua”!), ed
era dottoressa. Ha dato moltissimo alla zona di Toropalca nell’ambito della
sanità, ed è morta già da alcuni anni; era un’ “alleata” della carità con le
suore di Santa Giovanna Antida che lì lavoravano, e che la ricordano con un
affetto ed un’ ammirazione molto grandi.
E così, il Belgio ha
dato molte perle preziose alla Diocesi di Potosí, che hanno lasciato il segno
non solo per il grande lavoro svolto, ma anche per la passione e l’amore con
cui hanno servito questo popolo per molti anni, fino alla fine: infatti, tutti
coloro che già sono defunti, hanno voluto essere sepolti in terra boliviana, e
la nostra gente ha tributato loro gli onori che si meritavano. La prossima
settimana scopriremo un belga che ha lasciato un segno profondo proprio in
Vilacaya: Padre Adrian Paz. La tomba di Lya Clays, che la gente di Caiza ha voluto all'interno della Chiesa Parrocchiale |
Dal Belgio con passione
Reviewed by abconsolata
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