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Vite parallele: Cura Brochero vs Evita Perón


Plutarco è stato un maestro nello scrivere parallelamente le vite di personaggi famosi. Oggi provo a emularlo, senza pretendere grandi risultati, ma con tanta curiosità nel vedere cosa combino :-)
Le due vite che vi descriverò in parallelo sono quelle di José Gabriel del Rosario Brochero – conosciuto come il Cura (prete) Brochero e di Eva Duarte de Perón – conosciuta come Evita: due personaggi così diversi e, allo stesso tempo, con molte cose in comune.
 

Chi sono?
Lui, un prete vissuto alla fine del XIX secolo nella zona montagnosa di Córdoba. Lei, una bellissima donna dello spettacolo, morta a 32 anni per un cancro, dopo aver intrapreso un’intensa iniziativa sociale e politica al fianco di suo marito, il generale Perón, eletto due volte presidente della nazione, nel secondo dopoguerra. Del Cura Brochero è in corso il processo di beatificazione, e in questo momento è stato riconosciuto Servo di Dio. Evita è considerata una santa da molti argentini.

Il Cura Brochero


Nato a Santa Rosa de Lima, provincia di Córdoba, nel 1840, in una famiglia profondamente religiosa, entra nel seminario diocesano e viene ordinato sacerdote nel 1866. Dopo i primi anni di lavoro in Córdoba, viene nominato cura (prevosto, parroco) di una estesissima quanto isolatissima regione all’ovest della provincia. Per arrivarci, il Cura Brochero viaggia tre giorni a dorso di una mula, superando almeno due picchi, il più alto dei quali superava i 2000 m di altezza. Brochero non era abituato a cavalcare, ma questo non lo scoraggiò. Dopo un anno di lavoro pastorale nella zona, riesce a coinvolgere 200 persone della sua parrocchia, che si dirigono a Córdoba insieme a lui per fare gli esercizi spirituali ignaziani di nove giorni. Il sacerdote, infatti, avendo fatto esperienza della spiritualità ignaziana, la propose sistematicamente ai suoi parrocchiani, coinvolgendoli così in un processo di crescita e rinnovamento spirituale molto profondi. Colpisce il fatto che, dopo appena un anno di guida della parrocchia, sia riuscito a coinvolgere, in un’esperienza spirituale tanto intensa, un numero così grande di persone. Segno che il Cura Brochero aveva una capacità di leadership e di coinvolgimento delle persone molto grande. Partirono in duecento a dorso di mulo, arrivando a Córdoba tutti insieme: possiamo immaginare l’impatto sulla gente della città, spettatrice di un evento tanto inusuale! I giornali dell’epoca lo annotano nella cronaca cittadina, lasciandoci così una traccia della curiosità suscitata.

Eva Duarte

Nata a Toldos, provincia di Buenos Aires, nel 1919, dalla relazione di Juan Duarte con la sua cuoca, Juana, era l’ultima dei cinque figli. Alla morte del padre la famiglia soffre ristrettezze economiche. Eva si appassiona per il cinema, e tenta la carriera di attrice, dapprima senza successo. Fu una radionovela a renderla famosa, per la sua voce bellissima. Durante il suo lavoro alla radio, conobbe Juan Perón, generale dell’esercito argentino, di 24 anni più vecchio di lei. Si sposarono l’anno seguente: era il 1945. Da quel momento Eva è attivissima al fianco del marito; nel momento in cui viene confinato, sarà lei a trascinare la folla in favore di Perón, e a fare pressione per la sua liberazione. Fu lei la “leader spirituale della nazione”, come essa stessa si definiva. Appoggiando la classe lavoratrice e lottando per il voto alle donne, Evita (diminutivo affettuoso con cui viene tutt’oggi chiamata) portò queste grandi masse al voto in favore del marito, che fu eletto presidente dell’Argentina nel 1946 e nel 1951.

Opere e tramonto del Cura Brochero
Il Cura Brochero non si dedicò solo alla vita spirituale dei suoi parrocchiani, per la quale lavorò molto e per i quali costruì una casa di esercizi nella parrocchia (terminando così le carovane di muli verso Córdoba!). Il sacerdote si impegnò anche per lo sviluppo materiale della zona, isolata geograficamente, e per questo molto povera. Lo fece con il suo stile: coinvolgendo centinaia di parrocchiani nella costruzione di strade che facilitassero il passaggio di carri, progettò un acquedotto, e fece lunghi viaggi per ottenere dai politici la promessa del passaggio del treno nel territorio, costruì un collegio per l’educazione della gioventù. Quasi ci riuscì, ma non lo vide realizzato prima di morire. Il suo declino fu lungo e doloroso: il Cura Brochero contrasse la lebbra da un parrocchiano moribondo, che assistette negli ultimi momenti della vita. Perse la vista, la sensibilità degli arti, e per evitare il contagio di altre persone, visse isolato per molti anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1914.  

Opere e tramonto di Evita
Evita morì a soli 33 anni, stroncata da un cancro all’utero, nel 1952. Nell’anno anteriore il popolo la acclamava come vicepresidente della nazione al fianco del marito. Se così fosse stato, sicuramente Perón avrebbe stravinto le elezioni, visto la popolarità, per non dire l’amore della gente verso Eva. Non si sa perché, invece, Evita rinunciò pubblicamente alla vicepresidenza, con un discorso che è passato alla storia. (Chi lo volesse ascoltare, lo può trovare in Youtube). In questa occasione affermò: “Rinuncio alla presidenza, ma non alla lotta”. Ci sono diverse ipotesi sul perché di questa rinuncia: forse gli ambienti militari le impedirono di mettersi attivamente nella politica, forse la malattia già si era presentata, anche se tenuta nel segreto fino alla fine.

Brochero e Evita
Entrambi trascinatori di grandi masse, hanno dato le loro migliori energie per il popolo argentino, ottenendo grande seguito e coinvolgimento della gente. Entrambi considerati santi, entrambi argentini dalle larghe vedute, che si sono spesi per lo sviluppo degli ambienti popolari.

Come dire, l’abito non fa il monaco, né la first lady. Ma il cuore generoso e gli ideali fanno grandi le persone. 

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