Missionarie Sacramentine: la gioia della missione
“Vi voglio Missionarie Sacramentine!” diceva il Beato
Giuseppe Allamano, condividendo con le sue figlie l’amore a Gesù Eucaristia. E
domandando alle Missionarie Sacramentine della comunità di Moreno: “Che
significa essere sacramentine?” suor Norberta (85 anni di vita e 61 di
Argentina) risponde senza ombra di dubbio: “Padre Fondatore diceva che TUTTE
dobbiamo essere sacramentine, tutte devote dell’Eucaristia!” Bene, suor
Norberta ha ragione, però… chi sono le Missionarie Sacramentine?
Suore con “gioventù accumulata”, come dice scherzosamente la
Norberta, che né gli anni, né la malattia riescono a fermarle nella propria
missione. Qualcosa è cambiato, certo: non possono più andare per le strade
visitando tutto il santo giorno le persone, però il cuore continua a battere
per l’annuncio del Vangelo, per il mondo intero.
Le Missionarie Sacramentine di Casa Regionale, a Moreno |
Alla mattina presto sono nella cappella per la preghiera, e
durante il giorno le possiamo trovare frequentemente in preghiera. Però sono
anche fedelissime alle faccende di casa, alcune fanno rosari missionari, altre
scrivono belle lettere ai detenuti, o disegnano e scrivono bei messaggi. Molto
informate sulle vicende del mondo, ascoltano la radio, guardano la TV, leggono
il giornale, navigano in internet, e tutte le notizie ricevute dai mezzi di
comunicazione, diventa motivo di preghiera davanti al Tabernacolo.
Mi trovo con un gruppetto di Sacramentine, sempre molto
disponibili a qualsiasi iniziativa le si proponga. Da mia parte esprimo il
desiderio di far loro una intervista “comunitaria”. I ricordi, la ricchezza di
lunghe vite donate totalmente alla missione, scorrono come un fiume placido…
Suor Maria, suor Norberta e suor Nazarena hanno più di 50 anni di missione in
Argentina… Solo il tempo ci fa terminare l’intervista! Vi condivido alcune
delle cose che mi hanno lasciato queste mie sorelle maggiori, e spero che
possiate godere delle loro vite piene di gioia e di pace, una pace che nasce
dall’incontro con Cristo e con i fratelli e sorelle, persone che hanno tanto
amato e che continuano ad amare…
Volete condividere una
gioia grande che avete provato nella vostra vita missionaria?
“L’incontro di molti ragazzi e delle loro famiglie, il poter
annunciare a loro il Vangelo. Perché la scuola dà sempre momenti in cui si può
annunciare, anche quando si tratta di una scuola statale” inizia suor Francisca,
e suor Maria aggiunge:
“La gente è la gioia più grande, l’andare incontro alla
gente. Non importa il luogo, non importa il lavoro...”
Suor Adela continua: Tutto è stato bello. Devo ringraziare
il Signore per avermi dato questa missione, perché io, qui, mi sono sentita
felice, quando potevo andare alle colonie (le borgate isolate), alle gente più
dimenticata. So che molte famiglie hanno ripreso il loro cammino di fede. Mi
sono sempre trovata bene con le sorelle e con la gente. Che voglio di più?”
Suor Nazarena ci condivide varie esperienze che le hanno
dato tanta gioia, tra le quali questa:
“Quando ho avuto l’opportunità di visitare le famiglie, c’erano
malati di cui nessuno si preoccupava, perché non volevano sapere nulla del
sacerdote. C’era un uomo, che non stava tanto male, però dentro di me sentivo
che dovevo incontrarlo. Quest’uomo, quando mi vide, mi disse: “Sono un grande
peccatore, sento che la mia vita non durerà molto, voglio che Dio perdoni i
miei peccati!” Gli spiegai che era necessario chiamare un sacerdote, che era
consacrato per questo, per poter perdonarei peccati. Accettò, allora andai
veloce e il padre lo visitò. Dopo due giorni quest’uomo morì in pace,
riconciliato con Dio”.
In adorazione |
Vite missionarie
cariche di esperienza… però adesso siete chiamate a una nuova missione: che
cosa è cambiato nelle vostre vite?
Suor Orlanda ci racconta: “Mi è costato moltissimo lasciare
l’apostolato, però la malattia non mi ha permesso di continuare. Lo stare con
Gesù Eucaristia è stato la mia forza. Stare qui, con tutte le persone che il Signore
ha messo nel mio cammino, è un rinnovare il sacrificio e implorare il Signore
per il mondo intero. Mi sento più missionaria di prima, perché c’è da offrire
il dolore, l’impedimento, il dover rimanere. Penso che il Signore continua a
fortificare la mia vita e con Lui faremo meraviglie”
Suor Nazarena ci condivide: “La Superiora mi ha chiesto di
essere Sacramentina. All’inizio non sapeva che cosa significava: ero una
persona attiva, che dovevo fare? Andavo in cappella, rimanevo come una statua…
Poi ho ascoltato una riflessione registrata, che mi ha aiutato molto: oggi
sento che Gesù è il centro della mia
vita. Ho anche capito che questa gioia non poteva rimanere solo per me, così ho
iniziato a scrivere lettere ai carcerati di una prigione di Buenos Aires e di
una del Kenya.”
Suor Maria ci dice: “Sto godendo molto profondamente il
silenzio che Dio mi ha donato in questo tempo della mia vita. Comincio la
preghiera passando comunità per comunità della nostra regione, presento al
Signore ogni sorelle, dopo passo alle sorelle, sparse nei 4 continenti, che
nemmeno conosco, e poi il mondo intero…”
Missionarie Sacramentine: la gioia della missione
Reviewed by abconsolata
on
00:00
Rating:
Nessun commento: