Aiutare le persone??? Una storia del treno
La linea Sarmiento - divenuta famosa per un terribile incidente a febbraio, nel quale persero la vita più di 50 persone - collega la parte occidentale della Grande Buenos Aires alla Capitale Federale. Moreno, dove viviamo noi sorelle, è capolinea, Once è l'altro estremo, in un punto strategico per muoversi nel centro della città. Sono migliaia e migliaia le persone che usano questo mezzo per andare al lavoro, per il fatto di essere economico e, disguidi a parte, veloce (per lo meno il treno non deve fermarsi al rosso...)
Tra queste migliaia di persone che usano quotidianamente il treno, ci sono Priscila, Anair e Antonella, insieme alla loro mamma e altre due sorelle. Oggi voglio raccontarvi il nostro breve ma significativo incontro.
Eravamo di ritorno, suor Gabriella ed io, dalla Capitale Federale. In piedi, nel treno mezzo sgangherato, cercando un appiglio per non cadere e, con un po' di fortuna, una parete dove appoggiarsi. Dopo alcune stazioni salgono delle bimbe vivaci e un po' chiassose, con il grembiulino bianco della scuola, dietro a loro viene una donna dal volto stanco e forse triste, con in braccio un piccolino (o piccolina?). Gaby ed io le facciamo spazio perché possa appoggiarsi, lei con il bebè e anche le bimbe, che ci guardano con curiosità.
Non ci vuole molto, bastano due sguardi e un sorriso per iniziare una conversazione. La cominciano le bambine, che si rivelano ben presto molto spigliate e socievoli:
"Voi siete monjas (letteralmente monache, ma qui la parola si usa popolarmente per indicare le religiose) della Chiesa?" chiedono.
"Sì!"
E così inizia una serie di domande, più o meno facili: dove viviamo, da dove veniamo, se viviamo nella stessa casa... e poi, ecco, arriva la domanda difficile:
"Ma voi cosa fate?"
Gabriella tace e mi passa la palla (grazie...). Non so come mai mi è uscito così, dev'essere la prima volta che rispondo in tal modo:
"Aiutiamo le persone"
Priscila, la più piccola, sgrana due occhi rotondi ed esclama:
"Aiutate le persone???"
"Sì, aiutiamo le persone che hanno bisogno" ripeto e puntualizzo.
Priscila chiama sua sorella maggiore con la mano, e le dice all'orecchio, piano ma abbastanza forte perché tutti lo sentano:
"Anair, aiutano le persone!!!"
Ascoltando il tono della sua voce, entusiasta come chi ha trovato un tesoro, e guardando al volto sofferente della madre, si capisce che Priscila e la sua famiglia rientrano nella categoria delle persone che hanno bisogno. Sono seguite altre domande sul come aiutiamo, ma senza molta insistenza, però è rimasta nell'aria quella meraviglia della bambina che ha trovato qualcuno che aiuta chi ha bisogno.
La nostra conversazione si ferma alla stazione di Paso del Rey, dove la famigliola scende dal treno, come ogni giorno. A noi è rimasto il ricordo di quelle bambine vivaci, della mamma triste e stanca, un'icona di questa Grande Buenos Aires che racchiude milioni di vite, di cuori, di storie tristi e storie allegre, che quotidianamente si incrociano e, alle volte, anche si incontrano.
Tra queste migliaia di persone che usano quotidianamente il treno, ci sono Priscila, Anair e Antonella, insieme alla loro mamma e altre due sorelle. Oggi voglio raccontarvi il nostro breve ma significativo incontro.
la stazione capolinea di Moreno |
Non ci vuole molto, bastano due sguardi e un sorriso per iniziare una conversazione. La cominciano le bambine, che si rivelano ben presto molto spigliate e socievoli:
"Voi siete monjas (letteralmente monache, ma qui la parola si usa popolarmente per indicare le religiose) della Chiesa?" chiedono.
"Sì!"
E così inizia una serie di domande, più o meno facili: dove viviamo, da dove veniamo, se viviamo nella stessa casa... e poi, ecco, arriva la domanda difficile:
"Ma voi cosa fate?"
Gabriella tace e mi passa la palla (grazie...). Non so come mai mi è uscito così, dev'essere la prima volta che rispondo in tal modo:
"Aiutiamo le persone"
Priscila, la più piccola, sgrana due occhi rotondi ed esclama:
"Aiutate le persone???"
"Sì, aiutiamo le persone che hanno bisogno" ripeto e puntualizzo.
Priscila chiama sua sorella maggiore con la mano, e le dice all'orecchio, piano ma abbastanza forte perché tutti lo sentano:
"Anair, aiutano le persone!!!"
Ascoltando il tono della sua voce, entusiasta come chi ha trovato un tesoro, e guardando al volto sofferente della madre, si capisce che Priscila e la sua famiglia rientrano nella categoria delle persone che hanno bisogno. Sono seguite altre domande sul come aiutiamo, ma senza molta insistenza, però è rimasta nell'aria quella meraviglia della bambina che ha trovato qualcuno che aiuta chi ha bisogno.
tre vispe ragazze del barrio, come lo erano le tre amiche del treno... |
La nostra conversazione si ferma alla stazione di Paso del Rey, dove la famigliola scende dal treno, come ogni giorno. A noi è rimasto il ricordo di quelle bambine vivaci, della mamma triste e stanca, un'icona di questa Grande Buenos Aires che racchiude milioni di vite, di cuori, di storie tristi e storie allegre, che quotidianamente si incrociano e, alle volte, anche si incontrano.
Aiutare le persone??? Una storia del treno
Reviewed by abconsolata
on
01:30
Rating:
Nessun commento: