Fantasia chaqueña
Una donna spaventosa
A fine agosto circola insistentemente una storia da brividi,
che terrorizza le persone, in particolare le donne: nel confine con la
provincia di Salta e fino a Sauzalito e Pompeya sta vagando una donna che si
nutre di carne umana, e pare che le piacciano le donne e i bambini. La notizia,
sussurrano nel paese, è stata data persino dalla radio di Rivadavia, il centro
urbano salteño più vicino a noi.
Le donne che devono andare a lavorare nel collegio che dista
quattro km da Comandancia prima che sorga il sole, hanno troppa paura, e
aspettano le luci dell’aurora. Chi dice: “Ma sarà vero?” allo stesso tempo
preferisce crederci, piuttosto che essere trovato impreparato. La notizia
agghiacciante passa di bocca in bocca, è “la” notizia per due settimane circa.
A forza di circolare, la donna diventa una mangiatrice di uomini, non più di
donne e bambini…
Un mondo super
popolato
E poi, così come è sorta dal nulla, “la notizia” sparisce.
E’ una delle tante che, a forza di essere tramandate, fanno parte
dell’immaginario chaqueño, il quale è popolato di numerose figure: la luz mala
(letteralmente: la luce cattiva), le anime in pena, il pomberito (un essere con
zampe di capra e testa umana, che ruba i bambini nelle ore roventi della
siesta) e il lupo mannaro, che qui, non ha niente a che vedere con mozzicature
fatali di altri uomini lupo: si tratta della maledizione del settimo figlio
maschio di una famiglia. Per il resto, la leggenda contiene dati comuni al
resto del mondo, come la luna piena, ecc, ecc…
Bene, mi direte: che ci racconti di nuovo??? Abbiamo letto i
7 libri di Harry Potter, i 4 di Twilight, e via dicendo… E’ che qui nasce tutto
dal contatto diretto con la natura, gente, e dalla necessità di usare la
fantasia per esprimere ciò che uno vive dentro e fuori di sé, in condizioni di
isolamento estremo. Così come lo era per i nostri vecchi – vedi i racconti di masche (streghe) e arvanot (folletti) in Piemonte – e così come lo è per tutti i popoli
che vivono il ambiente non urbano.
il Pomberito |
Nomenklatura chaqueña
Però la fantasia non si ferma alle storie della notte: la
gente si è divertita a dare i nomi più originali alle varie località: nella
diocesi è stato destinato un sacerdote come parroco a Pampa dell’Inferno! Poverino, avrà il suo da fare…
Le numerose borgate disseminate nel vasto territorio
dell’Impenetrabile hanno alle volte nomi
pomposi come: Il Trionfo, La Nazione, La Salvezza. Non si sa se è pura ironia,
o voglia di uscire dalla condizione umile, almeno con la toponomastica. Sicuro
che la borgata Aí veremos (lì
vedremo) e il Paradiso Polposo sono
tutto un programma (spero che il Paradiso sia in questo caso l'albero che così è chiamato, perché se indica l'aldilà, non saprei spiegarmi teologicamente il "polposo"...)
Il capoluogo del nostro comune si chiama Fuerte Esperanza (Forte Speranza): un
paese più giovane di me, infatti è stato fondato nel 1978, durante la dittatura
militare, come centro di detenzione per i nemici del regime. Chiamare Speranza
il luogo della prigione politica, se è ironia, è decisamente di poco gusto…
Fantasia chaqueña
Reviewed by abconsolata
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01:30
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