Guarigione e integrazione
Questa è una storia vera, ma un po’ camuffata per mantenere
la privacy di chi me l’ha raccontata.
Marcos è un uomo di 42 anni appena compiuti. Stiamo
viaggiando in auto, lui guida. Era tempo che non lo faceva, perché circa due
mesi prima aveva avuto un grande incidente.
Per il suo lavoro, Marcos visita le comunità rurali con il
suo pick up. Un giorno, di ritorno da una delle più lontane e isolate, stava
letteralmente arrampicandosi sulla stretta stradina che lo avrebbe riportato a
casa. La gente, in quella valle che degrada fino ad arrivare ad un clima
tropicale, usa il mulo, l’asino, e le proprie gambe: queste strade sono fatte
per pedoni, non per grandi e pesanti pick up. Di fatti, il terreno ha ceduto al
peso del veicolo, che ha iniziato a rotolare giù per un dirupo per circa cento
metri. Marcos si è ritrovato in piedi, fuori dal fuoristrada, con nessun osso
rotto, solo con una piccola ferita alla mano; e così gli altri viaggiatori sono
usciti illesi. Un vero miracolo, con il “volo” che hanno fatto!
una delle strade sterrate della nostra zona |
Però Marcos è rimasto molto scioccato dall’incidente: in
convalescenza a casa dei suoi, preoccupava tutti per il suo morale a pezzi. E
così la mamma, da buona madre e anche da buona donna dell’altipiano, lo ha
convinto ad andare da un Yatiri, un medico/sacerdote tradizionale.
Il Yatiri ha iniziato a leggere le foglie di coca. Gli dice
che la morte lo stava aspettando, sono i santi e alcune anime dei defunti che
lo hanno strappato dalle grinfie della dama con la falce. In effetti, Marcos
ricorda tutti i giorni, nella preghiera, alcuni defunti a lui cari, e chiede
loro protezione.
Marcos non riusciva a dormire: il Yatiri gli dice di bere
acqua mescolata con terra del luogo dell’incidente, e poi gli dice che deve
ritornare lì, e fare un’offerta, perché altrimenti la sua anima continuerà a
girare in quei luoghi, lasciandolo male e diviso.
La storia di Marcos mi ha affascinato: c’è una sapienza
antica e molto profonda nelle parole del Yatiri. Lo shock dell’incidente non è
stato indifferente nella vita di Marcos: lo spavento, il suo pick up nuovo,
fatto a pezzi dalla caduta, tutto questo peso nel suo cuore non lo lasciava in
pace. Le azioni che il Yatiri gli ha indicato sono fortemente simboliche:
ingerire la terra del luogo della disgrazia, il ritornare e fare un’offerta nel
luogo, sono come integrare nella sua vita questa esperienza, senza che, al
contrario, questa lo lasci diviso: l’immagine dell’anima che vaga nei luoghi
dell’incidente e che per questo lo può far divenire “malo” (=cattivo), come
dice il Yatiri.
piccola comunità in mezzo alle montagne |
La guarigione e l’integrità/integrazione della persona sono
due facce della stessa medaglia. E la persona è parte integrata e integrante
della natura: quando si rompe questa integrazione, bisogna fare gesti/riti di
riconciliazione e integrazione. Per esempio, quando cade grandine, si dice che
una donna ha abortito. Si fanno indagini nella comunità, generalmente si trova
la coppia che ha compiuto questo gesto estremo, e i due devono salire a una
collina e compiere riti di integrazione, per ristabilire l’equilibrio.
La spiritualità tradizionale e anche moderna, usa molto
l’immagine della persona integra e integrata, come risultato del cammino
spirituale. Le sapienze antiche hanno lo stesso sentire e la stessa intuizione.
Che bello sarebbe poter sviluppare una spiritualità cattolica che aiuti, nella
ritualità e nei gesti, a integrare la persona, senza cadere, da un lato, in una
riflessione puramente cerebrale, e dall’altro, in una espressione tutta
sentimento ed emozione!
La prossima settimana continueremo a parlare di
integrazione, sotto un altro aspetto. Alla prossima!
Guarigione e integrazione
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