Desaparecidos
Di ritorno da un viaggio a Potosí, ci
trovavamo suor Maria Elena ed io nel pulmino che ci riportava a Tres Cruces, e
da lì a casa. La Polizia ci ferma al casello, subito fuori dalla città. “Avete
minori di 12 anni?” Controllano sommariamente (avrebbero potuto passare
tranquillamente dei bambini nascosti nel baule), e poi continuiamo il nostro
tragitto. La radio accesa informa la scomparsa di tre bambine, la più grande di
12 anni. La notizia colpisce, però si dimentica in fretta, fino a quando
un’avventura come questa non ti colpisce in pieno cuore.
Era un sabato nel tempo di carnevale. Il
sabato è sempre il giorno più tranquillo della settimana, perché la gente va al
mercato di Tres Cruces, e questo giorno in particolare era il massimo della
tranquillità, perché chi non era andato al mega shopping a cielo aperto, si
trovava a Pajchilla, per un torneo di calcio. Un giorno perfetto, per fare ciò
che si vuole senza che nessuno se ne accorga. Alle 11 le signore che lavorano
nel Centro dei bambini danno l’allarme: 4 ragazzi ospitati in questa casa di
accoglienza spariscono. Sono tre sorelline e un fratello: la più grande ha 15
anni e la più piccola 8. Si sospetta che sono stati rapiti dalla loro madre, la
quale ha un processo contro di lei per maltrattamenti e abbandono dei figli.
Avevamo così paura che succedesse, e così è stato: ogni tanto la signora
appariva, e lasciava i figli trastornati. Li voleva, li voleva a tutti i costi.
le tre sorelline e il fratellino scomparsi |
Non ho mai pubblicato nessuna foto dei ragazzi
del Centro, sapendo le loro storie di dolore e temendo i pericoli a cui li
esponevo, mettendo le loro foto nel web, soprattutto pensavo a queste 4 meravigliose
creature, alle quali mi sono fin da subito affezionata, di cui conoscevo i
momenti di tristezza, come anche godevo dei loro sorrisi.
Dopo alcune ore dalla scomparsa, abbiamo
accompagnato le responsabili del Centro a Puna, per fare la denuncia alla
Polizia. E’ stato un momento di grande disagio: il poliziotto che ci ascoltava
non dimostrava nessun particolare interesse: parlava come se si trattasse di
una scarpa persa nella strada. Per di più, nella caserma di Puna non c’è un
fax, non c’è connessione a internet, e tutto si sarebbe protratto fino
all’indomani mattina, quando il poliziotto sarebbe andato a Potosí per
presentare il caso nella città. Dopo un giorno intero, chissà dove già si
trovavano i nostri ragazzi…
Non abbiamo più saputo nulla dei ragazzi, le
loro foto si possono vedere nei caselli stradali, e non sono le uniche:
entrando nelle sedi della Polizia in Potosí, ci sono bacheche completamente
tappezzate da fotografie di gente scomparsa. Pochi giorni dopo la fuga dei
nostri ragazzi, suor Maria Elena ha incontrato una donna in lacrime, che
entrava nei negozi della città chiedendo aiuto nella ricerca di sua figlia,
anche lei sparita nel nulla.
La tratta di persone, e purtroppo di minori, è
molto grande in Bolivia. Alle frontiere i controlli sono meticolosi, specie se
si tratta di bambini con presunti genitori; si perde molto tempo, è vero, ma si
capisce l’importanza dell’attenzione posta. Peccato che è così facile uscire
dal paese per vie traverse, come forse è stato per le nostre quattro adorabili
creature.
Desaparecidos
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