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Irene, misericordia di nome e di fatto

Ogni cultura (anche la nostra occidentale nella sua origine) guarda al passato e agli antenati come modelli, maestri di vita. Persino i cattivi esempi, se ci pensiamo bene, sono insegnamenti preziosi, perché ci indicano quali vie non seguire!

Grazie a Dio, nella nostra storia di Istituto, abbiamo tante belle figure di Missionarie della Consolata, così che ci possiamo sentir oggi proprio delle nanerottole sulle spalle di giganti. In questi giorni stiamo vibrando per la beatificazione di suor Irene Stefani, missionaria della Consolata, una delle prime suore giunte in Kenya, morta a Nyeri nel 1930 in concetto di santità, beatificata in Kenya il 23 maggio 2015.


E' passato quasi un secolo dalla sua morte, eppure suor Irene è ancora una figura attuale che ci dice molto sul come vivere la missione, e che ricorda le parole che il Papa Francesco usa continuamente: pace, sorriso, gioia, misericordia. I kikuyu, che hanno accolto nella loro terra questa donna bianca, la osservavano bene, e le hanno dato un nome che dice tutto: NYAATHA, che si potrebbe tradurre "madre tutta misericordia".



Suor Irene lavorava sodo tutto il giorno, come facevano le sue sorelle e come continuiamo a fare noi nelle missioni. La sua carità, però, era superlativa: non le mancava mai il sorriso sul volto, non perdeva mai la pazienza e correva su è giù per le colline boscose per assistere malati. E siccome le ore del giorno non erano sufficienti, al lume della lanterna, di notte, scriveva lettere ai kikuyu che vivevano in città per lavoro: le scriveva di sua iniziativa, come una madre premurosa, o per conto dei famigliari analfabeti.

Iperattivismo? E che mi dite del suo sorriso che ha fatto sperimentare la misericordia di Dio ai kikuyu, animisti o appena neofiti nella fede cristiana? Suor Irene ha spinto la sua carità fino all'estremo dono di sé: ha contratto un morbo contagioso da un maestro che ha voluto assistere fino all'ultimo suo respiro, un uomo che in passato l'aveva anche fatta soffrire, ma che lei amava come un figlio ("amerò la carità più di me stessa" aveva scritto come programma di vita. E davvero lo ha portato fino in fondo).

Se volete leggere la sua storia, visitate il sito www.suorirenestefani.org


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