La gioia della pioggia
Lo so, quest’anno
ho parlato tanto di acqua e di pioggia, o meglio: di non acqua e di non
pioggia, che forse vi ho già stancati. Ma per noi è un argomento centrale,
diciamo pure vitale. Ormai si pensava di chiudere le scuole anticipatamente per
mancanza di acqua, e la gente sospirava triste quando mi diceva: “Non c’è più
acqua per i greggi...”.
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i bimbi felici con la doccia della pioggia |
Qui in Vilacaya
il vento è così antipatico che spazza via le nuvole che promettono pioggia, e
viviamo sempre la frustrazione di vedere arrivare la perturbazione e poi
doverle dire “Adios” prima che ci doni la pioggia. Però un giorno, ecco che
arriva: un piccolo temporale si abbatte sul paesino, proprio mentre siamo
riuniti con i bimbi per l’Infanzia Missionaria. Usciamo tutti fuori, felici,
per farci inzuppare dalla tanto aspettata pioggia. Non è tanta l’acqua che
scende, ma ci dà speranza.
I giorni seguenti
arrivano nubi, ma non ci danno acqua. Un signore mi dice: “Quel temporale di
ieri ci ha ingannato, ma i contadini sono contenti, perché è scesa l’acqua del
fiume e hanno potuto irrigare”. Il rigagnolo aumenta e diventa un fiume quando
arriva l’acqua della pioggia raccolta più a monte. Una domenica pomeriggio il
cielo si annuvola, e quasi in silenzio inizia a piovere. E’ una poesia, una
gioia profonda.
Anche in altre
comunità si vedono i segni della benedizione del cielo: nei ruscelli c’è un po’
di acqua, in Uvila, uno degli ultimi posti in cui è piovuto, e si stava
soffrendo molto.
Siamo appena a
metà ottobre: il timore è che queste piogge siano passeggere e di nuovo lascino
lo spazio alla siccità. Ma saltare un’altra stagione delle piogge sarebbe la
morte. Continuiano nella speranza che quest’anno la pioggia verrà, e sarà
abbondante. Speranza come il sorriso di quella signora che, mientre piove, mi
dice: “Le fave quando piove mettono radici profonde e crescono in fretta”.
La gioia della pioggia
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