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Guadalupe e l'America

Hace tiempo que esta tierra (da molto tempo questa terra)
tiene alianza con el Señor (ha un’alleanza con il Signore)
ya que un día la Señora (poiché un giorno la Signora)
le abrió las puertas del corazón (gli aprì le porte del cuore)


Junto con Ella creció América (insieme a Lei è cresciuta l’America) 
en Guadalupe, Luján, Itatí y Del Valle (in Guadalupe, Lujan e Del Valle (sono santuari mariani)
y otros lugares en que por amor (e altri luoghi in cui per amore)
Ella se quedó (Lei è rimasta, ha volute rimanere)

Questo canto mi sembra molto significativo per introdurre la mia condivisione sulla festa della Madonna di Guadalupe. Premesso che “questa” Madonna è una vecchia conoscenza, fin dai tempi del mio Noviziato in Brasile, e che è una devozione mariana che me gusta mucho, i festeggiamenti diocesani per la patrona mi hanno permesso di vedere come una fotografia del luogo in cui mi trovo.
Brevemente, per chi non sapesse nulla di Guadalupe, la Madonna apparve a Juan Diego in un’epoca molto sofferta per i popoli amerindi, pochi decenni dopo l’arrivo degli europei in America: siamo nella prima parte del XVI secolo. Juan Diego era un uomo molto umile: come succede tante volte nelle apparizioni mariane, sono i piccoli ad essere prediletti (pensate a una Bernardette a Lourdes, ai pastorelli di Fátima). La Madonna appare a un nativo, assumendo tratti e vestiti indigeni. La sua immagine si impresse nella tilca (mantello) di Juan Diego, dopo che egli la presentò al vescovo incredulo piena di rose, in un’epoca dell’anno in cui di rose non c’era nemmeno l’ombra. 

Per conoscere qualcosa sulla storia di Juan Diego e dell'apparizione della Madonna a Guadalupe: clicca qui
Per vedere il santuario di Guadalupe: clicca qui

La festa a Moreno
E’ stata una celebrazione semplice, ma molto significativa. Tanto, ma tanto tempo fa, quando ero giovane, ho studiato la festa di san Chiaffredo a Crissolo (CN) e fatto la mia tesi di antropologia sociale. Anche lì, era una festa molto semplice, ma ogni celebrazione ha una dimensione simbolica che parla molto del passato/tradizione, dell’oggi e della postura nei confronti del futuro del popolo che la celebra.
Ci siamo radunati nella nostra parrocchia e insieme abbiamo camminato per le strade della città di Moreno, fermandoci in luoghi particolari: l’ospedale, un centro diurno per disabili, i pompieri, per poi arrivare alla Cattedrale e celebrare la Messa, e quindi continuare la festa con musica e danze.
La gente, in attesa di iniziare la processione, si raggruppava  attorno alle numerose bandiere che sventolavano: Venezuela, Uruguay, Bolivia, Chile, la coloratissima Wipala (bandiera dei popoli indigeni) e persino due bandiere italiane. L’Argentina è stata da sempre terra di immigrazione. Nell’altro secolo sono arrivati tantissimi italiani. Basta leggere i cartelli di alcune fabbriche o esercizi commerciali per conoscere i loro discendenti: ho già trovato Locatelli, Bessone, e molti cognomi con doppie, segno inconfondibile della lingua italiana.

La Vergine di Guadalupe è la Madonna di tutta l’America Latina: primi fra tutti, dei popoli nativi, che per primi ricevettero la sua venuta di consolazione, in un momento così duro come l’incontro con l’europeo colonizzatore, con la sua violenza e i suoi virus, così letali per loro. Era bello: proprio dietro al quadro della Guadalupana, si muoveva la bandiera Wipala.

In un  tempo più recente gli europei sono approdati in America non più con le spade e la croce, ma con valigie di cartone, fame e voglia di futuro. Ed oggi, gli stessi abitanti dell’America Latina si spostano in Europa, USA, e anche all’interno dell’America Latina stessa: qui ci sono molti boliviani, che nella processione portavano la bandiera del paese e la wipala, e due statuette della Vergine di Copacabana, loro patrona. Prima di iniziare la processione, li abbiamo salutati, scoprendo che venivano da varie parti del paese, in particolare dalla zona montuosa: La Paz, Oruro… E mentre chiacchieravamo, una donna prende il “turibolo” dell’incenso e lo passa davanti alle statue, come loro tradizione.

Vedere come le culture si incontrano e convivono senza grandi traumi, creando una società che è un mosaico ricco di colori e di sfumature, è una delle esperienze che più mi sono piaciute e che più mi hanno arricchito in Brasile, e che felicemente vedo ripetersi anche in Argentina. Naturalmente, non significa che non esistano discriminazioni, però in generale si è molto meno chiusi al diverso e molto meno stressati di fronte alla società multietnica. Chiaramente, è un atteggiamento che è stato costruito da decenni, anzi, da secoli di emigrazioni e immigrazioni, fino ad entrare nell’identità/DNA della società stessa.
La Vergine di Guadalupe è la Madonna di tutti, non solo dei popoli amerindi: è la patrona di ogni persona che cammina su questa terra americana. Come nel passato è apparsa a Juan Diego, aprendo una breccia di speranza e consolazione ai popoli nativi, con il tempo è stata un ponte di unione tra Dio e i latino americani, e i popoli latino americani tra loro: con lei è cresciuta l’America, dice il canto…  

Ascoltando musica

Sarà perché la musica me encanta, ma il tempo del festival che è seguito alla Messa è stato a dir poco piacevolissimo. Hanno iniziato due gruppi mariachi, quelle bands messicane alla “Speedy Gonzalez” o alla “Zorro”, tanto per intenderci. Qui sotto il video della “Guadalupana” cantata da uno dei due gruppi.



E’ seguito poi un momento fantastico di musica argentina: chacarera, zamba, tango, zapateado. Sono ritmi molto particolari, sincopati, con una forza espressiva eccezionale: basta vedere e ascoltare il chitarrista, con gli ampi e intensi movimenti del braccio, per captarne la passionalità. O ammirare il danzatore di zapateado, che con i piedi e con abili movimenti del corpo fa suonare il pavimento, come se fosse uno strumento a percussione. I gesti e i movimenti delle danze non sono particolarmente veloci, ma intensi, caldi: vedendo le persone ballare mi sembra di sentire la cadenza accentuata delle persone quando parlano, specialmente delle donne, che hanno (la maggior parte) un tono di voce caldo da contralto.

E’ un’arte che esprime bene l’atteggiamento di fronte alla vita: può essere difficile, complicata, ma è pur sempre vita, una vita da vivere.



Guadalupe e l'America Guadalupe e l'America Reviewed by abconsolata on 14:28 Rating: 5

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