Quando la divisa (e non solo) fa la differenza
Sta
finendo il giorno festivo, e molta gente è venuta a santificare la domenica con
la celebrazione della Messa: la chiesa parrocchiale dedicata alla Consolata è
colma di persone. Dopo la comunione, non mancano gli “avvisi parrocchiali” di
padre Carlos, solo che oggi – più che comunicare date e orari di incontri – dà
una notizia con grande entusiasmo: i ragazzi del Merenderos hanno debuttato
come squadra di calcio! Un’emozione passa sui visi e gli occhi di molti adulti
presenti, perché tutti comprendono il grande traguardo raggiunto…
azione della seconda partita: i rossi sono la IAM, mentre i MERENDEROS luccicano nelle loro divise nuove di zecca |
San José de Guaymallén, Mendoza
Il collegio Santa Teresita, che si erge a
pochi metri dalla parrocchia della Consolata, è una struttura che si sviluppa
su quattro bracci che si chiudono a rettangolo, lasciando al centro un ampio
spazio a cielo aperto per le ricreazioni e le ore di educazione fisica. Una
struttura chiusa, insomma. Però solo apparentemente: basta dire che la scuola
non si limita ad accogliere i ragazzi dal lunedì al venerdì, giorni di lezione;
il sabato, infatti, riceve bimbi e adolescenti dell’Infanzia e Adolescenza
Missionaria (IAM), che imparano a crescere con il cuore aperto al mondo intero.
Ma se il collegio Santa Teresita è abituato ad
aprirsi e ad accogliere, sabato 21 aprile 2012 ha veramente
spalancato le sue porte per un evento importante: i ragazzi della IAM hanno
sfidato i coetanei del Merenderos, un gruppo di bambini e adolescenti che
ricevono la merenda dalla Caritas parrocchiale. Sono ragazzi poco fortunati,
nati e cresciuti nella povertà materiale e in un contesto, purtroppo molte
volte, di violenza. Vedendoli arrivare per la merenda, i volontari Caritas si
chiedevano come potevano aiutarli per farli uscire un po’ da quel mondo troppo
duro per dei piccoli. Ed ecco che la creatività, propria dell’amore, ha pensato
di formare una scuola di calcio. Non solo: pur dovendo investire molti soldi,
sono state comprate anche le divise complete: maglia, calzoni, calze, parastinchi,
scarpe con i tacchetti, una divisa in tutta regola! A prima vista, questa spesa
folle potrebbe sembrare superflua: sono così tante le necessità, questo non è
un bisogno primario… E invece no, e lo dimostra il grande evento di sabato 21
aprile.
panchina e tifoseria IAM |
Pochi minuti per preparare squadre di 6
giocatori, divisi per età, ed ecco che si susseguono tre partite che, tecnicamente,
sono pure ben giocate, ma soprattutto che si svolgono con estrema correttezza. E
vi pare poco? Questo è un gran risultato di tutto il lavoro che hanno svolto i
giovani allenatori, i quali, attraverso le regole del gioco, hanno educato
questi ragazzi ad avere regole, allenatori/educatori che hanno risposto alla
violenza dei loro piccoli con un’attitudine differente. Non è stato facile,
anche loro hanno dovuto imparare… Anche loro appartengono a questo mondo della
strada e della periferia…
Finito il gioco, i ragazzi si salutano
sportivamente, e ritornano alla parrocchia. Si tolgono la divisa che, per una
mattinata, li ha resi diversi e con un’esperienza sportiva che ha marcato i
primi passi di un cammino verso una vita diversa, lo speriamo con tutto il
cuore.
Ah, volete pure sapere il risultato? Beh, a
onor di cronaca: la seconda partita è finita ai rigori ed è stata vinta dai
Merenderos. La terza partita, dei più grandi, ha visto vincitori per 4-1 gli
adolescenti della IAM. La prima… scusatemi, ma non me lo ricordo proprio!
foto del primo gioco: i "gialli" sono i raga della IAM, i bianconeri sono i MERENDEROS |
Potete vedere le emozionanti fasi del gioco a questo
indirizzo YouTube:
Quando la divisa (e non solo) fa la differenza
Reviewed by abconsolata
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