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Mendoza 100% naturale


Ho già scritto nel precedente post come l’impronta umana sul territorio di Mendoza abbia trasformato il deserto in un giardino. In questo articolo vi mostrerò e racconterò invece una Mendoza 100% naturale: può sembrare troppo austera o persino povera, ma ha il suo fascino, ve lo assicuro.

un piccolo ruscello e sullo sfondo, la precordigliera andina

Il campo scuola del Collegio “Santa Teresita” si è svolto nella colonia “Papagallos”, una struttura che un tempo era una caserma militare, e che poi il governo della provincia ha trasformato in un centro per l’educazione. Infatti, ci sono professori di educazione fisica che ci lavorano e propongono attività legate alla natura, all’orientamento, alla vita campestre. Diciamo che assomiglia un poco alla vita di un reparto scout, con la differenza che non si dorme in tenda.
Questa esperienza mi ha permesso di venire a contatto con l’ambiente naturale autoctono di Mendoza, una zona semiarida, con scarse precipitazioni durante l’anno, un clima secco con un’estate calda e un inverno freddo, con gelate. Un ambiente severo, quindi, nel quale la natura ha dovuto (e saputo) adattarsi con mille stratagemmi. Ve ne presento alcuni.

l'austero paesaggio semiarido

La pianta bussola


E’ un arbusto alto poco più di un metro, con foglie piccolissime, giallognole. Crescendo, la pianta si orienta in modo da esporre le foglie a est/ovest, lasciando pochissima superficie (praticamente, la costa della foglia) per il mezzogiorno, quando il sole è fortissimo e rischierebbe di bruciare la parte verde della pianta. La parte della foglia esposta a est è resinosa, in modo da proteggersi dai raggi solari della mattina, che sono più forti. I rami si dispongono in file, in modo da creare dei corridoi per il passaggio dell’aria. Queste sue caratteristiche, ben note ai gauchos, permettono di orientarsi come quando si ha in mano una bussola: basta guardare le disposizione delle foglie e della pianta stessa per capire dove si trovano est e ovest, nord e sud.
Il cactus si è adattato arrotolando su di sé le proprie foglie: ecco l’origine delle spine.


Profumi intensi
Generalmente il naso percepisce l’odore della polvere, ma anche la purezza dell’aria secca. Ci sono alcune piante che donano profumi intensi, come quella delle fotografia. Alcune di esse aromatizzano il mate con sapori incredibili. Basta raccogliere alcune foglie ed ecco sprigionarsi profumi inaspettati. Tutta questa intensità mi pare sia il risultato dello sforzo della natura che cerca di vivere e svilupparsi in un ambiente ostile: frutto del sole forte e della terra ricca di sostanze, ma povera di acqua.

una delle piante aromatiche


Silenzio e semplici canti
E’ una natura taciturna, che dona un silenzio carico di significato. Ogni tanto un “Siete cochillos”, un uccello protetto che rischia l’estinzione, canta da qualche parte, ma non rompe il silenzio naturale, pare sia un concerto in cui la musica – che è fatta di suoni, ma anche di silenzi – privilegi le pause e meno le note, ma queste, quando vengono eseguite, hanno una preziosità unica. Come quando un saggio silenzioso apre la bocca e tutti si aspettano parole importanti…

il cactus ha sviluppato le spine per difendersi dal forte sole

Bellissimi approfittatori



Il paesaggio sembra un dipinto in cui il pittore ha usato una tavolozza con infinite tonalità di marrone. Attira l’occhio, quindi, quando si vedono piccoli fiori rossi, su un arbusto che pare secco. E’ una pianta parassita, che si installa sui rami altrui, e sviluppa la sua bellezza a spese di altri.
Vi è un altro approfittatore sugli arbusti, che però è meno sfacciato e si mimetizza con il colore marrone/seppia/grigio dominante. Non attira l’attenzione con colori sgargianti, ma ha un bell’aspetto anche questo. 

quelle che sembrano gemme, sono in realtà una pianta parassita















Mendoza 100% naturale Mendoza 100% naturale Reviewed by abconsolata on 06:00 Rating: 5

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