Mondo micro
Nel post del 1° aprile avevo
già raccontato che i micro sono quei bestioni di pulman a due piani che
percorrono le lunghe distanze. Nel mio terzo viaggio in giro per l’Argentina,
mi ritrovo di nuovo su un Aguila Dorada Bis, che mi porta al nord, questa volta
nel Chaco. Oggi vi racconto un po’ della realtà dei micro, che pare un mondo in
sé: il mondo micro, appunto.
(Breve nota: il testo racconta la mia andata a Comandancia Frias, mentre le foto sono del viaggio di ritorno a Buenos Aires)
(Breve nota: il testo racconta la mia andata a Comandancia Frias, mentre le foto sono del viaggio di ritorno a Buenos Aires)
un micro al terminal di JJ Castelli |
Domenica 13 maggio, ore 18: entro nel terminal di Liniers,
in Capitale Federale. Ci sono dieci piattaforme, praticamente sempre occupate:
l’andirivieni dei micro si svolge ad un ritmo elevato: ogni due minuti ne
arriva uno e se ne va un altro. L’organizzazione è perfetta: una voce femminile
annuncia l’arrivo del micro, la sua destinazione, l’orario previsto della sua
partenza, e la piattaforma a cui dirigersi per poter imbarcare.
Le persone si abbracciano prolungatamente, prima di salire
sul micro e lasciare i propri cari: a volte persone più anziane (i genitori?
gli zii?), a volte coetanei (fratelli e sorelle?). Le stazioni dei micro sono
il luogo dell’ “Adios” alla propria terra, o a persone importanti che fanno
parte della propria storia.
dal pick up al micro, con zaino e valigia alla mano |
Sposto lo sguardo, e vedo una donna dalla carnagione
olivastra, gli occhi a mandorla, che carica sulle spalle un coloratissimo
tessuto, che contiene le sue cose. Una donna di origine andina che sta per
imbarcarsi in uno dei micro diretti a La Paz o a Lima: per alcuni il partire
significa un ritornare a casa.
Arriva in anticipo il mio micro: è quasi vuoto, e aspettiamo
che siano le 18,50 per muoverci e dirigerci verso il porto di Buenos Aires,
alla stazione dei micro di Retiro. Prima di arrivarci, percorriamo almeno dieci
minuti di strade costeggiate da immensi depositi di containers. La stazione di
Retiro è grandissima: più di 60 piattaforme per i micro, che da Buenos Aires si
muovono verso tutte le provincie della nazione e verso i paesi confinanti.
le persone aspettano il micro al Terminal di Resistencia, capitale del Chaco |
I micro sono più o meno spartani, più o meno lussuosi: ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Uno – che a ragione si chiama “Gran Suite” – presenta poltrone spaziose, comodi cuscini per riposare meglio la notte, e davanti ad ogni posto un televisorino che trasmette film e intrattenimento vario. Il mio è del tipo medio-semplice, l’importante è viaggiare comodi verso la lunga meta, che raggiungeremo dopo 18 ore di viaggio…
L'Argentina è stato un paese all'avanguardia nello sviluppo della ferrovia, a inizio Novecento. E' riuscita a contare più di 70.000 km di binari. La gestione Menem, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo XX, ha invece preferito sviluppare il trasporto con i micro, ed ha ridotto i km di ferrovia a 10.000 km, dei quali molti sono in pessimo stato. Non è un caso che in febbraio ci sia stata una grande tragedia nell'incidente ferroviario di Once, che ha avuto ripercussione internazionale, per il quale si piangono più di 50 vittime e centinaia di feriti.
Adios! La comunità di Comandancia mi saluta, mentre ritorno a Buenos Aires... |
Mondo micro
Reviewed by abconsolata
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15:33
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