Pajoté!
Sono silenziosi come la natura dell’Impenetrabile, anzi:
sono una parte di questa natura. E quando aprono la bocca per comunicare, non
rompono questo silenzio, così come i cardinali, che cinguettando sugli arbusti,
non emettono un suono fuori dal contesto. Si tratta di un tutto armonico, che
la nostra società moderna ha smarrito, diventando antagonista della natura. Noi
facciamo uno sforzo per preservare la natura, come se fosse un vicino di casa
che tentiamo di non disturbare più di tanto, mentre qui si abita la stessa
casa...
Le donne bussano alla nostra porta, le facciamo entrare.
Dopo abbastanza tempo in silenzio, al massimo rispondendo a monosillabi alle
domande “rompighiaccio”, si muovono, sempre silenziosamente, verso la borsa che
hanno portato e mostrano i prodotti del loro artigianato: borse, borselli, ed
altri oggetti tessuti con la corda, secondo la loro tecnica tradizionale. Suor
Remija guarda il prodotto, domanda il prezzo, e loro nascondono la faccia
dietro le mani, con vergogna, e ridendo dicono: “Non so…”
Domenica 27 maggio: le sorelle invitano ad una riunione le
varie autorità del luogo: il commissario della polizia, il giudice di pace, le
direttrici delle scuole, i rappresentanti della comunità wichi. I criollos parlano forte e veloce, fanno
continue battute, incrociano discorsi e chiacchiere. Walter, Felix e Matias,
rappresentanti della comunità wichi, continuano nel loro silenzio. Non prendono
la parola se non per rispondere a domande. Mi chiedo cosa pensano di noi,
esseri rumorosi e molto immediati nel prendere decisioni e proporre iniziative.
La loro cultura è sopravvissuta alle armi dell’esercito argentino che voleva
“conquistare” il nord del suo territorio, e i tre uomini sopravvivranno alle
“sparate” dei criollos e dei gringos nelle riunioni di paese, grazie a Dio.
Rimane il punto interrogativo sul “come” dell’integrazione e della convivenza,
e sull’altra bella sfida che si presenta loro: il rapporto/comunicazione tra la
società moderna e la loro cultura, che determina anche il rapporto con la
propria identità…
“Pajoté!” dicono le sorelle mentre salutano uomini e donne
Wichi. Sanno poche parole in wichi, ma hanno tanta voglia di imparare la lingua
nativa, perché grande è il desiderio di avvicinarsi sempre più a questo popolo.
Pajoté!
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