Giovani: confermati!
Che bella coincidenza: questo post sarà
pubblicato il giorno di Natale, festa in cui si celebra la speranza che si fa
carne, il Dio-con-noi che spezza ogni tipo di solitudine!
Vi parlerò oggi dei nostri giovani, dei grandi sogni che nutriamo per loro,
come anche della terribile solitudine che vivono. Che il Dio-con-noi faccia
fuori questo male tanto grande! Allora, iniziamo…
I primi
incontri
Già quando si è deciso di aprire in Vilacaya,
era chiaro che i giovani erano una priorità. Ma solo vivendoci e camminando
insieme a loro si capisce l’importanza di accompagnarli. I primi che abbiamo
incontrato sono i ragazzi che frequentano le superiori in Vilacaya. Li vedi
passare per le strade con quel ritmo da elefante stanco, o ascolti le loro
grida smodate quando stanno scherzando tra di loro. Il lunedì, all’ora civica
di inizio lezioni, sono immobili, sfacciatamente distratti, con lo sguardo che
viaggia molto, molto lontano… Insomma: giovani e adolescenti come a qualsiasi
latitudine del mondo. A marzo lanciamo le iscrizioni alla Cresima, e un gruppo
di circa trentaraga decide di prepararsi per ricevere il Sacramento. Intuiamo
le potenzialità, la bontà del loro cuore, ma non sappiamo ancora come entrare
in comunicazione. Sono silenziosi, schivi, e le ragazze! Oh, le ragazze sono
impressionanti: vivono una timidezza che alle volte sembra più vergogna. Non
aprono la bocca e non intervengono in nessuna occasione. Davanti a una parete,
che fare? O scavalcarla, o demolirla… Non ci perdiamo d’animo, è forte la
sensazione che dietro questo roccaforti sono racchiusi tesori preziosi.
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i ragazzi e le ragazze di Vilacaya |
Allargando
il cerchio…
A metà anno entriamo in contatto con le
superiori di Otavi e Kepallo, perché anche lì il Vescovo sarebbe venuto per le
Cresime. In Otavi sono ragazzi diversi: molto più disinvolti, persino sfacciati
e irrispettosi con le persone grandi (cosa abbastanza strana nella cultura
quechua: segno che i tempi cambiano anche qui?). Hanno molta energia, e
bisognerebbe sapere come incanalarla per il bene, loro e della società. In
Kepallo è un gruppo che risponde e collabora bene nelle iniziative, e ci
entusiasmiamo, ma i professori ci condividono la loro preoccupazione per il
diffondersi dell’alcolismo e delle gravidanze precoci. Insomma, più o meno
timidi, più o meno comunicativi, i raga ci entusiasmano e ci permettono di
affacciarci a un mondo nuovo e meraviglioso.
Passo a
passo
Passano i mesi, molte volte ci fanno il pacco
e non vengono agli incontri di catechismo, alla fine decidiamo di incontrarli
alle 7 della mattina (non spaventatevi: qui ci si alza presto e i giovani sono
ben svegli) prima delle lezioni. Ci rendiamo conto che il loro livello
educativo è bassissimo: leggono e fanno fatica a comprendere un testo. Allora
iniziamo con attività basiche, e nel colmo della disperazione, un giorno
proponiamo loro di disegnare i simboli dello Spirito Santo. Prendono in mano un
foglio, silenziosamente, i gessi colorati che abbiamo portato, e iniziamo ad
aprire lo scrigno dei loro tesori nascosti: disegnano e colorano così bene, che
non si tratta solo di capacità pratica: questo, proprio questo è il canale
perfetto per comunicarsi, per dire chi sono, e svelare la bellezza dei loro
cuori. In Kepallo dimostrano una passione per la drammatizzazione: un'altra
finestra si apre…
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i giovani di Otavi nel momento del Rinnovamento delle Promesse Battesimali |
Le
ragazze
La domanda rimane bruciante nel nostro cuore:
e le ragazze? Così chiuse, così timide… Con i maschi è più facile, segno che
l’educazione favorisce di più gli uomini che le donne. Il Vescovo, il giorno
della Cresima, ci ha commentato: “Che facce sofferenti hanno le ragazze!”.
Chissà cosa vivono in casa, che pesi fa loro portare la società e la famiglia.
L’ideale della reciprocità e complementarietà nella cultura andina è lontano da
ciò che realmente si vive… Però… con i mesi, iniziano a salutarci per la strada
e a sorriderci: non nascondono più il volto, né evitano l’incontro. Alcune,
persino, si avvicinano per parlarci. Che gioia veder crescere la relazione!
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i giovani di Kepallo |
Confermati
nella Chiesa
Il 15 novembre, i tre gruppi ricevono il
Sacramento della Confermazione. Un’emozione grande e una gioia, ma anche un
velo di tristezza: le famiglie non vengono, i ragazzi sono soli in quel
momento. Li sento tristi… ed io pure sento con loro. Qui si cresce abbastanza
soli, fin da piccoli. Bisogna farsi grandi in fretta, senza tanti aiuti, e
molto poco affetto. I bimbi ti abbracciano forte, in cerca di un po’ di
tenerezza. Ma gli adolescenti… già sono grandi, non possono farlo. Però io lo
farei, o almeno mi piacerebbe dar loro la certezza che li amo e che sto al loro
fianco.
Al gruppo di Vilacaya, facciamo una proposta,
che è accolta con molta serietà da tutti: con la Cresima, i giovani confermano
la loro fede ed entrano come adulti nella Chiesa. E allora, come adulti,
proponiamo loro di assumere un servizio/ministero per un anno, così come gli
adulti qui assumono servizi e ruoli di autorità per turno. Con molta serietà
scelgono tra un servizio della carità e un servizio della Parola. Lo scrivono
su un foglio, e lo ricevono il giorno della Cresima dalle mani del Vescovo
Ricardo. Il momento è solenne e sento che lo Spirito fa vibrare i nostri cuori.
“Ragazzi, oggi non termina un cammino, al
contrario sta iniziando!” dico loro. E allora sì, iniziamo questo cammino: i
giovani e noi suore, tutti insieme. L’entusiasmo è tanto, e la priorità del
lavoro con il mondo giovani è confermata.
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la consegna dell'impegno da partedel vescovo Ricardo ad Adriel |
Giovani: confermati!
Reviewed by abconsolata
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