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Profilo Andino: il commercio

Non c’è dubbio: una caratteristica particolare del popolo andino è il suo animo da commerciante. Lo abbiamo constatato quasi da subito, e con il tempo si scoprono i particolari e le sfumature, i tratti tipici e simpatici.

Il mercato di Tres Cruces
Il secondo giorno della nostra presenza in Vilacaya, era giorno di mercato a Tres Cruces. Ci siamo andate per riempire il frigo vuoto, era una necessità basica, ma con il tempo è diventata una tradizione. In Vilacaya non si trovano che pochi generi alimentari, bisogna fare la scorta il sabato; per la gente è l’indispensabile luogo per la vendita o il baratto: portano i loro prodotti in cambio di generi che non possono coltivare: zucchero e riso soprattutto. Sappiamo che il sabato è un giorno intoccabile: non si può mettere nessuna attività pastorale, e persino le sentite feste dei santi, se cadono in questo giorno, hanno un calo di partecipazione.

un coloratissimo carretto di spezie nel mercato di Tres Cruces


I bambini e le uova
Sempre in quella indimenticabile “prima” del mercato, ricordo che avevamo bisogno di comunicarci con l’Argentina e con le nostre famiglie, per dire che stavamo bene. Ci sono delle cabine telefoniche in Tres Cruces: individuata una, ci affacciamo alla sala dove si trovano tutti i telefoni, e non vediamo nessun adulto che serva ai clienti. Si avvicina un bambino, più o meno di 6-7 anni, che molto professionalmente ci indica le cabine che possiamo usare, e se la cava egregiamente con il contascatti elettronico, e ci dà il conto. Il primo di una lunga lista di piccoli che lavorano nel commercio, a fianco dei propri genitori. Sembra che, dopo aver imparato a camminare e a parlare, i quechua imparano l’arte del commercio!
Ma non è necessario uscire da Vilacaya per toccare con mano l’anima del commercio: i vecchietti del paese bussano alla porta della nostra casa per venderci i semplici prodotti del loro lavoro: verdura, uova, formaggio e carne di capra. E lo fanno con una naturalezza tale, che sembra veramente che la vendita è registrata nel corredo genetico delle persone. Mi viene in mente soprattutto il signor Silvestro, un uomo anziano e acciaccato, ma con due occhi vivi e una parlantina che ti incanta: quando riesce a raccogliere due dozzine di uova, arriva con il suo bastone nodoso, non sale i quattro gradini per arrivare all’ingresso della nostra casa, usa invece il suo bastone, e con questo bussa alla porta, con un suono caratteristico che già conosciamo. Fa sorridere ascoltarlo, come decanta le sue uova, sane e fresche… Un commerciante fino al midollo!


un uomo vende i cesti fatti da lui o dalla sua famiglia
    
Chi vende e chi compra?

Il popolo quechua che vive nella nostra zona è estremamente povero: non ha soldi in tasca, eppure tutti vendono, e… chi compra? Certo, il baratto è molto diffuso, ma nel contesto cittadino di Potosí, per esempio, con tutti i banchi e banchetti che offrono di tutto e di più, dove si trovano tanti clienti per poter vendere? Questa è una domanda che rimane senza risposta… E per concludere, una dimostrazione pratica di come si vende in Bolivia: guarda il divertente video qui sotto! 

Profilo Andino: il commercio Profilo Andino: il commercio Reviewed by abconsolata on 01:30 Rating: 5

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