SOS fiumi e lagune
Dobbiamo andare a Potosí, ma la radio annuncia un blocco
stradale a Cuchu Ingenio, organizzato dagli abitanti dei comuni di Puna, Caiza
D e Vitichi, che protestano per l’inquinamento del fiume, da parte della
attività mineraria. Rimaniamo in sospeso per vari giorni: devono arrivare Malú
e Carmen dalla Spagna, e ci dispiacerebbe se avessero problemi per arrivare a
Vilacaya. Ma per quanto mi riguarda, non mi lamento, perché la causa è più che
giusta: si tratta della vita di molte persone, e anche del futuro dei nostri
bambini.
L’estrazione di minerali avviene copiosamente e senza troppi
controlli; anche se le imprese reclamano che la maggior entrata dello stato
sono le cosiddette regalie delle miniere, in realtà hanno vita facile: pagano
poco chi scende nelle viscere della terra, non gli garantiscono la sicurezza
del lavoro, e quando il minerale viene alla luce del sole, è pulito con
sostanze tossiche che poi, senza tanti problemi, vanno nei fiumi, nei laghi,
inquinano l’acqua e rendono sterile il terreno. Con l’aumento del costo del
minerale negli ultimi anni, la ricchezza entra a fiumi nelle tasche dei signori
del metallo senza costi aggiuntivi e senza investimenti per la salvaguarda
dell’ambiente.
lago Poopo, fortemente inquinato dalle miniere di Oruro |
Poco tempo dopo il caso di Cuchu Ingenio, che ha messo alla
luce dei riflettori la contaminazione della Cuenca La Lava, è esploso un altro
caso che ha, questa volta, interessato tre Dipartimenti in Bolivia: il fiume
Pilcomayo (che attraversa il territorio di Potosí, Chiquisaca e Tarija, per poi
bagnare la terra argentina e paraguaya) è stato fortemente inquinato
dall’impresa mineraria Santiago Apóstol. Pare che una diga artificiale nella
quale fluisce l’acqua usata per il lavaggio dei minerali, si è aperta ed ha
versato nel fiume le sue sostanze tossiche. Il danno ambientale è stato grave:
persone, animali e coltivazioni ne hanno subito le conseguenze, e la rivolta è
stata forte.
Risultato: l’ingegnere responsabile è stato arrestato in
forma cautelare, in attesa di un giudizio, ma le cose non si risolvono così
facilmente: il Pilcomayo sempre è inquinato, forse meno drammaticamente, ma lo
è cronicamente. Il problema è strutturale, ed il governo di Evo Morales appoggia
questo sistema: una politica estrattiva aggressiva, che dà immediatamente molti
soldi, ma che non ha vita lunga: le riserve minerarie non sono infinite, e
quando si esauriranno ( o il prezzo del metallo cadrà drasticamente, come già è
successo) questo fiume di prosperità cesserà di colpo, e ai boliviani non
rimarrà altro che una terra sterile, uccisa dai prodotti chimici usati dalle
miniere, una salute precaria e la povertà, dalla quale non hanno saputo uscire,
a causa di una politica miope, che ha cercato l’interesse immediato e non il
bene comune.
fiume Pilcomayo |
Ben vengano i blocchi stradali per difendere la natura e la
vita! Anche se dovessi camminare 10 kilometri, non mi lamenterei, o forse,
semplicemente, mi metterei in mezzo alla strada insieme con la gente, che lotta
per il suo futuro.
SOS fiumi e lagune
Reviewed by abconsolata
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