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La wipala

Wipala è una parola in lingua quechua che significa “bandiera”, in realtà oggi questo termine è diventato il “nome proprio” di una determinata bandiera, quadrata e molto colorata. Bella da vedersi, forse per questo è molto usata nei souvenir che i gringos comprano nelle grandi città boliviane, e così è facile trovare una donna francese (o tedesca, o italiana…) con uno zaino nuovo di zecca su cui è applicata la wipala.

In realtà, il significato di questa bandiera è molto profondo, e forse non conosciuto totalmente dagli stessi boliviani, che ormai ce l’hanno come simbolo della patria insieme al Tricolore rosso, giallo e verde.

La mia prima esperienza con la wipala deve essere stata, molto probabilmente, legata a una manifestazione per rivendicare diritti: infatti, le organizzazioni indigene dei paesi sudamericani la usano come simbolo dei popoli originari: in televisione è facile vedere immagini di wipala sbandierate, in mezzo a un folto gruppo di persone che marcia, o blocca una strada. Quasi come le bandiere rosse che seguono, in Italia, le manifestazioni sindacali.

la wipala è portata insieme al Tricolore nelle sfilate civiche

Nel 2012 abbiamo avuto la fortuna di incontrare, noi sorelle di Argentina e Bolivia, il Padre Hugo, appartenente all’etnia Kolla (sono i quechua che vivono in Argentina), che ci ha spiegato splendidamente il significato di questa effige: formata da tanti quadrati di sette colori, disposti diagonalmente, centrale è sempre il colore bianco, mentre la sequenza degli altri dipende dalla regione, è quindi distintiva dei sotto gruppi dell’etnia.

La Wipala rappresenta la Madre Terra, l’amata Pachamama, con la quale i quechua hanno una relazione profondissima, che dà significato ad ogni area della loro esistenza. Di ritorno in Italia, ho usato questo simbolo forte della cultura quechua per parlare ai ragazzi (di vari gruppi ed età diverse) circa la mia esperienza con questo popolo. E’ stato facile, quasi ovvio, direi, ritrovare dietro ogni colore uno dei doni della Pachamama ai suoi figli: neve, acqua, fiori, alberi… e farne lode al Creatore tutti insieme.

Il popolo andino è riconosciuto, in ogni parte del mondo, per i colori vivi delle stoffe, vedremo fra qualche settimana il tipico aguayo, tessuto multicolore e multitasking che serve da passeggino, culla, zaino, tovaglia. In altre occasioni vi ho parlato della sensibilità cromatica (vedi articolo: “Colori”) delle persone, fin da piccoli, e la prima idea che vi ho condiviso è che lo stile sgargiante potrebbe essere una reazione culturale al marrone uniforme che gli occhi vedono nel paesaggio per almeno 8 mesi l’anno. Eppure ci sono altri colori, perché la vita continua, anche se forse un po’ nascosta. E’ lo sguardo che deve abituarsi a coglierli (o meglio il cuore cresce nella relazione profonda con la Pachamama) e poi abili mani, artisticamente, li distribuiscono su una stoffa o una bandiera, proprio come è il caso della Wipala.

la wipala (a sinistra) sventola insieme al Tricolore e alla bandiera di Potosì
La wipala La wipala Reviewed by abconsolata on 01:00 Rating: 5

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