Guarda, vedi, tocca, annusa, gusta la missione!

Diario di un viaggio di ritorno (a casa)

Revello, giovedì 25 febbraio
L'unica cosa veramente orribile di questa mia vita sono le valigie. Le cose sembrano che lievitino, si gonfino, pesino di più... Ma è una buona purificazione: ti sembra di essere essenziale, ma una valigia da 23 kg ti ammonisce che non lo sei abbastanza e puoi fare del meglio.
Ma cosa mi porto dietro? Cioè, oltre alle cosette, ai cioccolatini da distribuire alle comunità, al mio apparato tecnologico... cosa mi porto?
Sono rimasta in Italia 15 mesi, e di cose ne sono successe, dentro e fuori di me. Quello che mi porto come bagaglio fisso è una voglia matta di missione, arricchito oggi da una profonda esperienza dell'umile Dio mio sposo...

Malpensa, venerdì 26 febbraio 
La valigia - o meglio la Iberia - lo ha decretato: posso fare di meglio. Multa di 100 euro per eccesso di peso.... Non mi era ancora successo, ma me lo aspettavo...
Ultimi saluti e baci a mamma e zii, e mi imbarco, pregando il rosario mi stacco da terra: ciao ciao, Italia! Il brutto tempo non mi permette di salutare le Alpi dall'alto. Arrivo a Madrid con la pioggia.
"23 minuti per il terminal S": ne ho da camminare per arrivare all'altro aereo! Ma meglio così: ci vuole tempo perché l'anima arrivi dove il corpo giunge velocemente.
Ci imbarchiamo a mezzanotte. Sono così stanca che mi addormento e perdo il decollo!

a Malpensa

Cielo, sabato 27 febbraio
Non mi era mai capitato, una meraviglia! Il mio posto al finestrino, a sinistra, mi permette di lasciarmi trafiggere dalla bellezza del Sole che sorge su un mare di nuvole. Non riesco a staccare gli occhi da Inti (sole) e dò lode a Dio che mi fa pregustare la bellezza della missione attraaverso questa meraviglia della natura!


Iniziamo un po' tutti a svegliarci, ma mancano ancora 3-4 ore all'atterraggio. Ci danno una lauta colazione, quindi iniziamo a prepararci alla discesa. Altre meraviglia illuminano i miei occhi: l'estuario del Rio de la Plata, con le navi che ricamano scie che sembrano merletti, il verde delle campagne e poi, oh, Dio! Buenos Aires vista dall'alto! Un formicaio impressionante! Sarà perché sono sensibile in questi giorni (e/o perché sto invecchiando), ma mi commuove la vista. 
Penso a Dio che, dall'alto della sua bontà, vede un po' tutto così, nel suo complesso, e dalla profondità del suo amore vede ciascuno come un essere unico. "Milioni di cuori..." cantava il Gen Verde. Milioni di cuori tanto amati... 
Poco per volta, nell discesa, le cose si fanno più nitide: si riconoscono le macchine che si muovono, quindi anche le persone. Stiamo atterrando: due furtive lacrime scendono - senza permesso - e le lascio andare: sono ritornata! Sono ritornata a casa! 
L'abbraccio generoso di suor Enza che mi aspetta nella hall contiene la gioia mia, delle sorelle, di tutta la gente che mi aspetta, e che io ho sperato di incontrare da tanto tempo. 
VIVA LA MISSIONE! 

Tra due settimane, salvo imprevisti tecnici, la seconda parte del diario: questa volta sarà l'arrivo a Vilacaya! 

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