Il cielo in una sciarpa
Già vi avevo avvertito: Tañavillque sarà protagonista di molti post di questo blog... Succede che quando andiamo a visitare questa comunità, sempre ritorniamo con il cuore pieno di gioia e di voglia di camminare con questa gente meravigliosa.
E' così che, il 16 giugno, ci siamo incamminate verso Tañavillque per l'anniversario della scuola, come spesso ci capita, per rispondere alle richieste dei villaggi. Forse con il cuore colmo di pregiudizi, pensando di dover sorbire le solite tiritere di discorsi e gesti ufficiali. E invece no. Questa comunità ha il dono di saper sorprendere.
Arriviamo, e prima sorpresa è il pulman che ha portato i ragazzi di Nohata, nostri vicini, che passeranno il giorno di festa condividendo la gioia con gli amici di Tañavillque. Entriamo nel cortile della scuola, ed ecco che - ben esposti - ci sono tutti i lavori fatti dalle donne del "Centro delle Madri", che come avevano promesso, con i soldi che abbiamo loro dato per la lana, hanno tessuto sciarpe, coperte e scialli.
La festa inizia, come consuetudine, con la preghiera: animiamo la celebrazione della Parola noi sorelle. Quindi inizia la serie di numeri che i bambini hanno preparato: poesie, canti, danze. Per ultima, la tradizionale sfilata davanti al tricolore boliviano. Le donne si mettono uno scialle azzurro/turchese, e sembra che il cielo che le sovrasta si sia riversato sulle loro spalle. E poi danno a me e suor Maria Elena una sciarpa dello stesso colore, e ci dicono: "voi sfilate con noi".
Mentre il gruppo musicale intona una marcia, i vari gruppi sfilano e rendono omaggio alla patria e ai padri della nazione: Simon Bolivar e José Maria de Sucre. Poi tocca a noi: ci mettono in prima fila e mi consegnano la bandiera boliviana. Siamo tutte donne, tutte con la sciarpa o scialle "azzurro cielo dell'Altipiano", tutte unite nella vocazione di essere madri/protettrici della vita. Mentre stringo forte la bandiera, alcune lacrime scendono sulle mie guance. Non mi sono mai sentita tanto unita, tanto vicina alle nostre donne, alle nostre meravigliose, splendide donne.
E' così che, il 16 giugno, ci siamo incamminate verso Tañavillque per l'anniversario della scuola, come spesso ci capita, per rispondere alle richieste dei villaggi. Forse con il cuore colmo di pregiudizi, pensando di dover sorbire le solite tiritere di discorsi e gesti ufficiali. E invece no. Questa comunità ha il dono di saper sorprendere.
La festa inizia, come consuetudine, con la preghiera: animiamo la celebrazione della Parola noi sorelle. Quindi inizia la serie di numeri che i bambini hanno preparato: poesie, canti, danze. Per ultima, la tradizionale sfilata davanti al tricolore boliviano. Le donne si mettono uno scialle azzurro/turchese, e sembra che il cielo che le sovrasta si sia riversato sulle loro spalle. E poi danno a me e suor Maria Elena una sciarpa dello stesso colore, e ci dicono: "voi sfilate con noi".
Mentre il gruppo musicale intona una marcia, i vari gruppi sfilano e rendono omaggio alla patria e ai padri della nazione: Simon Bolivar e José Maria de Sucre. Poi tocca a noi: ci mettono in prima fila e mi consegnano la bandiera boliviana. Siamo tutte donne, tutte con la sciarpa o scialle "azzurro cielo dell'Altipiano", tutte unite nella vocazione di essere madri/protettrici della vita. Mentre stringo forte la bandiera, alcune lacrime scendono sulle mie guance. Non mi sono mai sentita tanto unita, tanto vicina alle nostre donne, alle nostre meravigliose, splendide donne.
Il cielo in una sciarpa
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