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Tocorpaya: la vita è contagiosa

La comunità di Tocorpaya si trova là, un po’ più in là, e ancora un po’ più in là… Ci siamo arrivate avendo come progetto un’animazione delle scuole sezionali di Uvila, e veramente ci siamo spinte un bel po’ “adentro”, come si dice in spagnolo.

Per essere un luogo tanto isolato, uno si aspetta una scuola con bambini molto timidi e gente schiva. Niente di tutto questo: i ragazzi sanno un sacco di bans, sorridono e stringono la mano, sono vivaci, così come dovrebbe essere ogni bambino di questo mondo. Tutto merito dei due professori che lì lavorano.


Si chiamano Santiago e Patricia, sono una giovane coppia con tre figli, più una tartaruga che si chiama Joaquin e una cagnolina che si chiama Sofia, che sono naturalmente le mascotte di tutti i bimbi. Questi due maestri sprizzano vita da tutti i pori: sono sempre allegri e molto dinamici. Al secondo incontro con gli scolari, condivido a Patricia la mia sorpresa: “Sa, profe, che di solito troviamo dei bambini molto timidi nelle scuole più isolate, mentre qui sono così socievoli…” “E’ che cerchiamo di costruire una relazione amichevole” mi spiega la brava insegnante “attraverso il gioco e lo scherzo, si cresce nella fiducia”.
Quando arriviamo con la nostra jeep, inizialmente c’è un po’ di timidezza, che si dimostra in una certa indifferenza verso la nostra presenza. Ma poi, attraverso il gioco, il canto e i sorrisi, linguaggio a cui sono ben abituati, entriamo in comunicazione gioiosa.
Due volte si è radunata anche la comunità: si tratta di gente molto umile, la maggior parte delle persone sanno solo il quechua, ma due donne si sono fatte coraggio e hanno iniziato a partecipare ai corsi di taglio e cucito che le suore del Bambin Gesù tengono ogni mese in Azángaro, dopo che glielo abbiamo proposto.

i palloncini di Elisa fanno felici i bambini
La gioia che scaturisce dalla nostra visita si traduce in piatti succulenti, tipici della zona. Una ricca k’alapurka al primo incontro e un piatto a base di mais al successivo. Tocorpaya nutre molta speranza nella diga che costruiranno e che dovrebbe dare acqua per l’irrigazione dei campi, che quest’anno si mostrano brulli per la grande siccità. Speriamo che la vita contagiosa alimenti le aspettative della gente e veramente possa esserci un miglioramento delle condizioni delle famiglie.

E grazie, di nuovo, a due professori che si impegnano per il bene integrale dei ragazzi e delle loro famiglie: nei pochi anni in cui hanno prestato il loro servizio lì, sono riusciti a migliorare la costruzione della scuola, far arrivare l’acqua nel cortile dello stabilimento, in più – tutto molta generosità e gratuità – sono pure riusciti a trovare i fondi per operare una bimba che aveva il labbro leporino nell’ospedale pediatrico de La Paz. Ci hanno presentato anche la situazione molto delicata di una mamma che ha una figlia disabile, e che vive in condizioni molto precarie. Insomma, un lavoro che è anche una passione verso l’altro, alla ricerca del suo bene totale. La vita è contagiosa in Tocorpaya, grazie a Dio, al Dio della vita.

celebrazione con la comunità


Tocorpaya: la vita è contagiosa Tocorpaya: la vita è contagiosa Reviewed by abconsolata on 01:00 Rating: 5

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