Maestra di campagna: una vocazione
Susana è una donna dal viso solcato da rughe profonde, che
rivelano una vita intensa. I suoi occhi lasciano scorrere, a volte, delle
lacrime furtive: segni di un cuore tenero che si commuove facilmente. La pelle
scura, i capelli nero corvino, un’andatura un po’ faticosa sono il ritratto di
una donna 100% potosina, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere quest’anno.
Susana è una maestra che solo nel 2016 è approdata nella
scuola di Vilacaya: per problemi familiari pensava di chiedere la pensione
anticipata, poi su suggerimento di amici e colleghi, è ritornata in pista per
completare l’unico anno che le mancava al pensionamento, e lo sta vivendo qui
da noi. Il Direttore ci ha detto all’inizio: “La professoressa è anziana, ma
molto più dinamica di tanti altri”. E così è stato: ci aiuta nella mensa a 360
gradi, ogni giorno presenta nuove iniziative per collaborare al suo buon
andamento. L’altro giorno ha “invaso” l’orto con un gruppo di alunni per
zappare, seminare e trapiantare: un vero terremoto! Ma nel senso buono. Un
giorno che mi trovavo nella scuola, ho goduto vedendola insegnare: dinamica,
comunicativa, si vede che la sua esperienza nell’educazione è ricca e positiva,
e diventa dono per i suoi alunni. Se c’è qualche ragazzo che ha difficoltà
nell’apprendimento, lo invita al pomeriggio e gli dà ripetizioni, e tutto
gratis.
Un giorno che – per problemi di blocco stradale – siamo passate
con la macchina da Chaquí, e la profe Susana veniva con noi, ad un certo punto
guarda con occhi sognanti il paesaggio, molto bello, e dice: “Sapete, mio padre
era originario di queste campagne. Da giovane si è trasferito in città per
lavoro, ha dato a tutti i figli la possibilità di studiare. Noi vivevamo in
Potosì, ma nelle vacanze ritornavamo al paese natale di mio padre. Vedendo le
condizioni di molti bambini, è nato in me il desiderio di essere maestra di
campagna, e così è stato”.
In Bolivia, infatti, quando si studia da maestro, si sceglie
se entrare nel sistema educativo cittadino o in quello rurale. Sono come due
blocchi abbastanza distinti; molte volte gli insegnanti sono “obbligati” a
scegliere la campagna, perché in città è difficile trovare una cattedra. Ma nel
caso di Susana è stata una scelta per aiutare i più umili. Una scelta, o
meglio: una vocazione. La vocazione di essere maestra di campagna. E molti
studenti immagino si inginocchierebbero davanti al profe Susana, per
ringraziarla di aver detto sì a una così bella e importante vocazione.
il corpo docente di Vilacaya |
Maestra di campagna: una vocazione
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