Pellegrinaggio a Manquiri
Quando si ascolta il radiogiornale, ormai sembra di udire un
bollettino di guerra: lama che muoiono per mancanza d’acqua, razionamento
d’acqua nelle città di tutta Bolivia, semina compromessa… Questa è la triste
realtà che sta vivendo il paese. Qui l’usanza è salire a una sommità e chiedere
la pioggia al Dio del Cielo, oppure andare a un Santuario camminando. E così
che come zona pastorale si è organizzato un pellegrinaggio di 6 km a Manquiri,
il Santuario della nostra Diocesi, poco lontano a Potosí.
il Santuario di Manquiri, incastonato in un bel paesaggio roccioso |
E arrivando al santo luogo, mi sono chiesta: “Ma perché non
ci siamo venute prima??” Incastonato in mezzo a rilievi di roccia
coloratissima, il Santuario spicca da lontano, con il suo bianco che ben si
intona al colore del paesaggio e al blu intenso del cielo, con quel contrasto
di colori forti tipico della cultura andina. Non è una costruzione molto
grande, è semplice e accogliente allo stesso tempo. Il “Signore di Manquiri” è
un Crocifisso: la gente entra e lì lo incontra, lo tocca, accende candele e si
siede pregando, aspettando che si consumi totalmente la candela. Alle pareti
della chiesa sono appesi quadri esteticamente belli che rappresentano
l’apparizione del crocifisso a diversi gruppi di persone: dei minatori, dei
soldati…
Il Signore di Manquiri |
Il Santuario, però, ha la sua festa a Pentecoste, e le letture della
Messa sono proprie dello Spirito Santo. La cosa mi ha incuriosito assai, e sono
andata a investigare dal signor Google, ma informazioni particolari non le ho
trovate, se non alcune che già avevo intuito da sola: non è per niente un
controsenso che lo Spirito Santo si accosti all’immagine di un Crocifisso:
infatti, secondo il Vangelo di Giovanni, dal costato trafitto di Gesù morto
escono sangue e acqua, un’immagine biblica che da sempre i cristiani
riconoscono come icona del dono dello Spirito Santo.
pellegrini arrivando al Santuario |
La festa di Pentecoste,
come già vi ho descritto un po’ di anni fa, è importante per il popolo
potosino: all’incirca tutti gli anni corrisponde all’epoca del raccolto, e
assomiglia un po’ alla festa del ringraziamento che si fa in novembre in
Italia, per ringraziare per l’anno di lavoro agricolo che termina. Nelle Chiese
è usanza portare i frutti della terra, e la croce rivestita dei prodotti. Anche
nelle miniere si fanno la ch’alla con il sacrificio di un lama e altri riti: spiritualità
ancestrale e fede cristiana si fondono, come in tanti altri momenti dell’anno.
Sincretismo? A me piace pensare all’incontro di spiritualità distinte che si
abbracciano.
Scopriamo un po’ di giorni dopo che per i quechua non esiste
andare a un Santuario una volta sola: bisogna recarsi tre volte. Che bella
notizia, giusto avevo pensato di tornarci e portare anche altra gente…
interno del Santuario |
Pellegrinaggio a Manquiri
Reviewed by abconsolata
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