Buon Natale!

Quest’anno mi sembra diverso questo gesto che faccio ormai da anni, cioè scrivere gli auguri di Natale. Io mi sento diversa, la situazione è diversa… non so. O forse semplicemente l’attesa di questo Dio che da sempre ci aspetta, è sempre nuova, perché l’amore è sempre nuovo.

Buon Natale da un altipiano che, a vista d’occhio, si sta desertificando e di conseguenza spopolando. Eppure il sorriso dei bambini dice vita e speranza, e questo vogliamo augurare a ciascuno di loro e a ciascuno di voi, lettori.

un Gesù Bambino Boliviano

Durante il campo scuola di Sunchu Pampa, i ragazzi rappresentavano il Presepe, ed era tutto così naturale: le pecore e l’asino in carne ed ossa, e questi pastorelli che – anche nella vita reale – portano il gregge a pascolare. E questi Gesù Bambini dagli occhi a mandorla, forse non corrispondono allo standard palestinese, ma dicono come Gesù è un Dio per tutti, che valica i confini dei paesi ed arriva ovunque, anche sull’Altipiano.

Che possiamo quest’anno fare quest’esperienza: Dio che oltrepassa ogni confine geografico, culturale e religioso, un Dio per tutti, Dio in mezzo a noi, un Dio che arriva fino alla porta del mio cuore. Un Dio che mi aspetta da sempre e che questo Natale vuole incontrarmi. Non avere paura! E’ un Dio che si fa piccolo, umile, mansueto e dolce come un agnellino. Lo puoi prendere in braccio e giocarci insieme. Il Natale è soprattutto questo: rompere le barriere della solitudine e della paura, nell’incontro con il Salvatore, Parola fatta Carne, in un bimbo che ti sorride, così bello e così emozionante, come solo i bimbi possono fare.

BUON NATALE!