Si riparte! (Tristezza, per favore va via...)
Siamo state fuori Vilacaya per quasi due mesi, a causa di
numerosi incontri di congregazione. Eravamo partite con il magone di non aver
visto piovere, e siamo ritornate con il peso di notizie che conoscenti – per
Whatsapp e Facebook – ci hanno dato: non ha piovuto…
Il viaggio dalla frontiera a casa è stato tutto alla luce
del giorno, e così dal finestrino guardavamo – Marisa ed io – con curiosità e
ansietà il paesaggio: niente verde, e passando sui ponti: lì scorre un po’
d’acqua, lì è tutto secco. Arrivate a casa, abbiamo ritrovato il giardino
arido, mentre gli altri anni sembrava una giungla di erbacce da estirpare. Il
Niño, ‘sto maledetto, non ha concesso nemmeno una piccola stagione delle
piogge. Incontrando Eli nella piazza, commenta: “Io non ho mai visto un anno
così…”
Triste
Mi ha colpito molto che diverse persone abbiano usato la
parola “triste” per descrivere la situazione attuale. Non mi ricordo di averla
sentita in altri contesti, eppure è proprio questo lo stato d’animo della
gente. Non c’è acqua, non c’è acqua… che ne sarà di tutti noi? Sono partita
dall’Argentina un po’ preoccupata, e mi sono risolta a pensare che il Signore
ci indicherà il cammino da seguire, in quest’anno triste. Ma per favore,
tristezza: vattene. Non c’è tempo per rimanere tristi, la vita continua,
nonostante tutto!
Arrivando a Cuchu Ingenio, Nelino e Martina ci vengono a
prendere, ed ecco che con loro ci sono tre amori nostri: Edwin, Nico e Henry. I
nostri bambini spensierati, affettuosi, con voglia di giocare e di… essere
bambini. Si, la vita continua, e la tristezza non deve prendere il posto alla
gioia della vita condivisa con i nostri ragazzi, le nostre donne, i nostri
bambini.
Si riparte! (Tristezza, per favore va via...)
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