Buona Pasqua (che gli occhi si aprano)
Il nostro amico Padre Julian ci ha chiesto di animare un
ritiro ai professori di Caiza sull’Eucaristia, e così mi sono ritrovata a
meditare sul racconto dei discepoli di Emmaus. C’è un aspetto che mi ha
particolarmente attratto della storia, e voglio condividerlo a voi amici come
il mio augurio di Pasqua.
L’evangelista ci dice che gli occhi dei due discepoli erano
incapaci di riconoscere Gesù, ma allo spezzare il pane si aprono gli occhi: e
nello stesso momento in cui si aprono i loro occhi, Gesù sparisce dalla loro
vista. Eppure questo non causa tristezza, al contrario i due sfidano la notte e
ritornano a Gerusalemme per annunciare l’incontro con il Risorto.
Gli occhi non vedono: è l’esperienza che facciamo un po’
tutti, è difficile percepire la resurrezione nella realtà e nella nostra vita.
Eppure il Risorto c’è, cammina al nostro fianco. Lo sentiamo come presenza,
anche se a volte non lo riconosciamo come tale. Il Risorto è lo stesso di Betlemme:
è un Emmanuele, un Dio-con-noi. La sua Parola illumina di significato tutta la
nostra storia e quella dell’umanità.
E poi ci sono momenti in cui lo riconosciamo: gli occhi si
aprono e lo sentiamo e lo vediamo. Allora tutto è più facile e la tristezza o
la paura non ci paralizzano, la notte non è più notte e possiamo correre senza
ostacoli i sentieri della vita e della missione.
Questo è il mio augurio per questa Pasqua: che possiamo
aprire gli occhi, riconoscere la presenza del Risorto nella nostra vita e con
la forza di questo incontro diventare sempre più testimoni dell’Amore che vince
la morte.
BUONA PASQUA!
Buona Pasqua (che gli occhi si aprano)
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