Una Lokomotiva in Vilacaya
Vilacaya: un paesino disperso tra le montagne, a cui ci si
arriva solo con una strada sterrata piena di curve. Eppure qui è arrivata una
Lokomotiva, anzi: “La Lokomotiva”, associazione onlus italiana che ha come
ideale: “Acqua per tutti”.
Avevo già raccontato il piacevole incontro con Marco e
amici, per iniziare a concretizzare il progetto acqua per Vilacaya. Finalmente,
arrivano due geologi: Andrea e Roberto, il primo di Roma, il secondo di Milano.
Sono andata a prenderli all’aeroporto di Sucre, e dopo il primo tempo di
sorveglianza, per vedere se accusavano disturbi per l’altitudine, mi sono
rilassata al constatare che nemmeno i quattromila metri di Potosí li fermavano,
e così è stato per tutto il tempo della loro permanenza. Mentre su Whatsapp
continuavano ad arrivarmi messaggi del tipo: “Allora, hanno trovato l’acqua?”
in realtà Andrea e Roberto hanno constatato e calcolato l’acqua presente, e
cercato di capire come sfruttarla al meglio, sapendo che la curva delle
precipitazioni degli ultimi anni è in costante calo, e perciò l’acqua è sempre
più profonda.
Da parte della nostra gente, c’era fin dall’inizio molta
emozione e molta speranza: come sanno fare i quechua, l’accoglienza è stata squisita
in tutti i sensi: soprattutto con il sapore di cibo dato con gratitudine e
affetto. Ogni giorno un uomo accompagnava i due gringos su per il fiume, o per
qualche collina, e con GPS e strumenti vari Andrea e Roberto hanno fatto una
mappatura delle sorgenti e teorizzato la posizione della falda acquifera. Hanno
fatto da piantone davanti alla casetta della pompa alle 5 della mattina,
aspettando che il tecnico venisse per attivare il motore, e non si sono arresi
di fronte al vento, molte volte freddo. Ma soprattutto hanno dimostrato molto
rispetto verso la nostra gente e voglia di aiutarla, e questo in assoluto è la
cosa più importante.
Domenica 30 aprile: alla sera ci riuniamo con tutta la
comunità. Con la sottoscritta da interprete, i due geologi hanno spiegato cosa
hanno visto e quali ipotesi di progetto si possono pensare. La gente pende
dalle loro labbra, fa domande ed esprime la propria opinione. Alla fine
dell’incontro, all’unanimità la comunità esprime il consenso al progetto di un
pozzo più profondo per integrare le strutture esistenti, ma che non sono molto
profonde, e che perciò nella stagione secca rischiano di prosciugarsi.
E’ commovente vedere come la gente li saluta e li ringrazia.
Soprattutto gli uomini che li hanno accompagnati nelle visite, esprimono
persino affetto, e Hugo dice loro, mentre attraversiamo la piazza: “Sentirò la
vostra mancanza”.
Con la loro semplicità e buon umore, Andrea e Roberto hanno
conquistato la gente ed anche noi sorelle, che abbiamo convissuto con loro
dieci giorni gomito a gomito. Dicono che il rischio è che si ponga troppa
speranza ed aspettativa nel loro lavoro, ma sentiamo che la loro presenza è un
segno della Provvvidenza, che mai si dimentica dei suoi figli.
Lunga vita alla Lokomotiva! Che venga più e più volte sui
binari della nostra terra!
Una Lokomotiva in Vilacaya
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