Il regno degli ayllus/1
Sono le 21.34 di
un lungo giorno di lavoro, adagio il mio corpo stanco sul letto, sperando di
dormire un po’ più delle notti passate, quando bussano alla porta. “No, non
vado ad aprire...” Ma il secondo richiamo arriva presto, e mi alzo, anzi mi trascino
in pigiama fino alla porta. Sono due autorità: Andrés e Jesús. Si scusano per
l’ora importuna, ma c’è un problema e mi invitano a partecipare a una riunione
di emergenza nel Corregimiento (la sede delle autorità originarie). Dico loro
di sì, il tempo di vestirmi ed arrivo. Mi imbacucco bene: l’inverno non vuole
finire e per di più oggi il vento ha picchiato il paesaggio con spietata
violenza.
![]() |
i bastoni delle autorità originarie |
Nel Corregimiento
ci sono l’infermiera di Vilacaya, chiaramente molto alterata, le autorità
assonnate (quasi tutte buttate giù dal letto) e i presidenti e componenti delle
varie commissioni del paese: quella della sanità, della scuola, il centro dei
bambini e la parrocchia, che rappresento.
Il fatto è che un
tipo della città è venuto a disturbare varie volte all’ambulatorio di Vilacaya,
e stavolta di notte, quando l’infermiera era sola: si è sentita tanto a rischio
che ha chiamato le autorità per difenderla. Non sto lì a raccontarvi il caso
nei suoi dettagli, quello che voglio comunicarvi è la percezione di stare in
Bolivia, ma in un altro mondo, con sue leggi e dinamiche. Ed ora vi spiego...
Non è la prima
volta che per problemi di ordine pubblico minore siamo convocati nel
Corregimiento: a questi livelli la comunità si arrangia a risolvere i guai
senza chiamare la polizia, che si trova a 30 km di distanza e molte volte ha
altro da fare. L’ho già detto diverse volte, la Costituzione attuale riconosce
un tipo di giustizia comunitaria alla pari delle pratiche di giustizia comune.
In questi incontri tutti possono prendere la parola ed esprimere il proprio
disagio davanti al problema. Questa notte, però, l’imputato non c’è, e chi lo
conosce è invitato a chiamarlo per domani, quando tutte le autorità saranno
presenti e anche le persone direttamente coinvolte nel caso. Ci lasciamo, in ogni
caso, dopo quasi tre ore: è ormai mezzanotte quando torniamo a casa, o meglio,
ci trasciniamo fino ai nostri letti.
![]() |
rituale delle autorità originarie. Sempre si fa come coppia |
L’indomani, è una
domenica, tutti gli interessati sono presenti e anche le autorità al completo.
Il tipo che ha fatto il guaio esprime la sua posizione, quindi le altre persone
interessate. Tutti gli altri prendono la parola e dicono la propria posizione.
Tra le persone convenute, ci sono alcune che vengono dalla città, tra cui il
tipo. Rimango a bocca aperta quando percepisco che ‘sta gente, che ha vissuto
sempre in territorio boliviano, ma in contesto cittadino, non sa niente della
giustizia comunitaria. Hanno una logica diversa, occidentalizzata, ma una
giovane autorità afferma: “Qui è l’ayllu, qui abbiamo le nostre usanze e leggi,
ed oggi la Costituzione riconosce la nostra autorità”. Ho visto un popolo
alzare la testa, dopo cinque secoli di sottomissione. Ho visto risorgere la
sapienza quechua, tanto disprezzata, ma che ha saputo resistere agli insulti e
sputi per 500 anni. Davanti alla grandezza del mio popolo, mi metto
spiritualmente in ginocchio in segno di sottomissione. Ma che cos’è un ayllu?
Lo vedremo il prossimo mercoledì...
Il regno degli ayllus/1
Reviewed by abconsolata
on
01:30
Rating:

Nessun commento: