Vivi QUI!
Ci sono elementi
che ormai appartengono a tutte le razze e culture, frutto della globalizzazione
del mercato. Per esempio, lo smartphone, che anche in paesi più poveri è ormai
molto diffuso. Qui nella campagna boliviana i ragazzi già fanno parte della
down generation – quella generazione transgenerazionale, che cioè interessa
giovani e meno giovani, che ha la testa in giù sul telefonino ogni attimo – e
penso che, se oggi vedi le signore al pascolo con il cellulare in mano che
parlano a vicini e lontani, mentre controllano le pecore, fra pochi anni la
loro testa sarà china su un moderno smartphone, magari il vecchio di un figlio
che lo ha cambiato per uno più moderno.
E’ un po’ di
tempo che ci penso, i cambi sono così rapidi... quando siamo arrivate a
Vilacaya cinque anni fa erano pochi che ce l’avevano, e non c’era campo se non
in pochi punti del paese. Oggi il ripetitore ci dà segnale, anche se ancora un
po’ debole, arriva dappertutto. I ragazzi si ono rotti la schiena a lavorare
d’estate per comprarsene uno, e in un articolo precedente vi avevo condiviso
come l’oggetto del desiderio più grande, da avere a qualsiasi costo, oggigiorno
è proprio lo smartphone. Anche in comunità noi suore ce l’abbiamo, e ci
permette con facilità di comunicare con persone lontane a prezzi molto
moderati.
Quello che riflettevo in questi giorni è che se la massima saggia “vivi qui e ora” ha avuto valore fino ad oggi, con la nuova situazione di vita a livello mondiale, forse si potrebbe riformulare: “Vivi qui!”. Punto e basta. E mi spiego: lo smartphone ci fa arrivare a tutti i luoghi di questo pianeta, in un presente che ci offre immediatezza e un online che ci rende partecipi dell’ “ora” da vivere. Ma non qui: alle volte è più facile vivere l’adesso in altri posti, in modo virtuale, che vivere l’ora qui, dove io sono.
Quello che riflettevo in questi giorni è che se la massima saggia “vivi qui e ora” ha avuto valore fino ad oggi, con la nuova situazione di vita a livello mondiale, forse si potrebbe riformulare: “Vivi qui!”. Punto e basta. E mi spiego: lo smartphone ci fa arrivare a tutti i luoghi di questo pianeta, in un presente che ci offre immediatezza e un online che ci rende partecipi dell’ “ora” da vivere. Ma non qui: alle volte è più facile vivere l’adesso in altri posti, in modo virtuale, che vivere l’ora qui, dove io sono.
Certo, è bello, penso a noi missionari, poter essere partecipi in tempo reale di quello che succede alle nostre famiglie, o nel paese natale, ma il Signore ci vuole qui, che significa lì dove ci ha mandati. Mi ha fatto pensare a quanta energia usiamo per vivere altrove, attraverso i mezzi di comunicazione, invece di investirla nel qui dove viviamo in carne ed ossa.
Non è una
crociata contro gli smartphone, io sono la prima ad usarlo, sia per lavoro che
per mantenere vivi i contatti. E forse è per questo che oggi mi sento di
condividere con voi questa perplessità...
Vivi QUI!
Reviewed by abconsolata
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01:30
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