Cosa farai da grande?
Cosa farai da grande?
E’ una domanda
classica, che ci siamo sentiti dire tante volte. Anche nella scuola: un
compito, un tema sul cosa farò da grande, a chi non è capitato? E’ una domanda
che scatena la fantasia dei bambini, che vogliono (o volevano? ho perso
contatto con le nuove generazioni italiane) essere calciatori, astronauti,
maestre e ballerine.
Ma qui non è
così. Se chiedi a un bambino cosa vuole fare da grande non ti risponde. Non so
esattamente perché: per la timidezza? Per pochi contatti con i media che non
aprono le porte a un orizzonte più vasto? Perché i desideri rimangono nel
“basico” (= poter avere cibo l’indomani) e non vanno oltre?
Quando Giulia è
stata qui due mesi, avevamo provato a fare “l’abero dei sogni”, dove i bambini
scrivevano o disegnavano in foglie i propri sogni e poi li appendevano
all’albero. Abbiamo dovuto aiutarli un po’, ma qualcosa è uscito. E quest’anno
con i giovani delle superiori: la sfida di poter aiutarli a realizzare un
progetto di vita, per orientarli nello studio o nel lavoro. Stesso problema:
non è facile. Generalmente i nostri giovani sognano di entrare nell’accademia
militare (costosissima e razzista: chiedono migliaia di dollari e se hai un
cognome quechua ti fanno la vita impossibile) o di studiare medicina: due cose
che non sono nelle possibilità del 99% delle famiglie.
Finite le
superiori, di solito il percorso che scelgono consiste, per i ragazzi, nell’ andare
a fare il servizio militare, quindi provare ad entrare all’Università o
raggiungere parenti in Argentina e lì lavorare. Per le ragazze: provano il test
per l’Università (e molte volte non lo passano perché le scuole rurali non
danno una formazione adeguata) o nella “Scuola Normale” che corrisponde al
nostro antico Magisterio, che prepara per l’insegnamento. Finito la Normal,
cercano in vano di entrare nella scuola come insegnanti, perché c’è un
congestionamento di insegnanti senza lavoro e molta corruzione (di solito le
tangenti in dollari sono molto efficaci).
Rimane la
questione e la pulce nell’orecchio: come stimolare i giovani e i bambini a
guardare il loro futuro? Certo, le possibilità sono limitate e molte volte
l’orizzonte è solo uno: diventare migrantes con tutto ciò che questo include:
dalla separazione del proprio contesto familiare e culturale, al disprezzo ricevuto
in terra straniera. Ma sognare è ancora gratis, no? Certo che volare molto in
alto e poi cadere alla dura realtà, fa male. Sarà per evitare certe ferite che
è meglio non rispondere alla domanda “Cosa farai da grande?”?
Cosa farai da grande?
Reviewed by abconsolata
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